Draghi martedì vola da Biden: tra i temi la guerra in Ucraina e le forniture di gas liquido
Patto Draghi-Biden: l’incontro di martedì
Per i prossimi giorni è previsto un incontro tra Mario Draghi e Joe Biden direttamente a Washington. Il primo viaggio in Usa del premier cade in un momento molto delicato del conflitto russo-ucraino. Draghi, infatti, avrà il compito di portare la voce dell’Unione Europea negli Stati Uniti per raggiungere una soluzione diplomatica. Da Palazzo Chigi spiegano che “la linea è quella esposta durante il discorso a Strasburgo e che rimaniamo ancorati alle posizioni della Nato“.
Il Presidente del Consiglio è sarà in partenza martedì mattina, 10 maggio, visti i tempi stretti. Una risposta, questa, alle lamentele espresse da Giuseppe Conte nel suo fallito tentativo di costringere Draghi a riferire alle Camere prima della sua partenza.
Draghi e Biden sulla guerra in Ucraina
Dall’inizio del governo del premier, Draghi ha incontrato Biden di persona tre volte. In occasione del G7 in Inghilterra, del G20 e dell’ultimo G7 straordinario a Bruxelles di poche settimane fa. Gli Usa ritengono Draghi la garanzia dell’ancoraggio dell’Italia alla Nato, a seguito delle svariate ambiguità del precedente governo giallo-verde.
Sono molti i temi da affrontare, dalla guerra in Ucraina alla collaborazione energetica, ma anche i rapporti con la Cina, la lotta alla pandemia e ai cambiamenti climatici. Eppure, ci sono due questioni particolarmente delicate di cui trattare, ed entrambe sono legate al conflitto in corso.
La prima riguarda il sostegno militare a Kiev. In Italia, il nostro ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha fatto sapere: “Dopo aver aperto alla neutralità dell’Ucraina, ora Zelensky dichiara di essere disposto a considerare la Crimea fuori dall’accordo di pace, ma Putin deve sedersi al tavolo delle trattative”. La seconda, invece, è ancora più delicata e riguarda il livello di coinvolgimento dell’Occidente nella guerra. La questione si è sollevata a seguito delle rivelazioni del New York Times sull’aiuto dato dall’intelligence americana ai soldati ucraini per uccidere alcuni generali russi. “Per noi il sostegno a Kiev rimane nel principio della legittima difesa, ma non va oltre”, ha detto Di Maio.
La richiesta di Biden a Draghi: armi pesanti a Kiev
Un alto funzionario dell’amministrazione Biden ha fatto sapere che dall’incontro previsto per martedì 10 maggio ci si aspetta un approccio condiviso. Infatti, i due avrebbero in questi mesi sviluppato un ottimo rapporto personale, fatto di interessi e posizioni comuni. Il presidente americano ha apprezzato la dura posizione dell’Italia di fronte alla guerra di Putin e al suo sostegno nello sviluppo di forti sanzioni dall’Ue.
La Casa Bianca, in particolare, chiederà a Draghi di fornire armi pesanti all’Ucraina per dare continuo sostegno a Kiev nella difesa dalle aggressioni russe. Gli Stati Uniti finora hanno investito 43 miliardi di dollari nell’invio di aiuti militari all’Ucraina, e solamente 13 miliardi per gli aiuti umanitari. Il nostro premier allo Studio Ovale potrà invece rivendicare di aver alzato a 800 milioni di euro il contributo italiano a Kiev.
La richiesta di Draghi a Biden: il gas liquido
Dal canto suo, invece, Mario Draghi chiederà a Biden di insistere con le aziende americane che producono gas liquido di aumentare l’approvvigionamento verso il nostro paese, reso possibile attraverso un dirottamento delle forniture rivolte a Giappone e Corea del Sud. Anche questa mossa fa parte del programma di diversificazione delle fonti di energia per cui Draghi si sta impegnando, con l’obiettivo di risultare indipendenti da Mosca.
In questi termini, infatti, la presenza di Claudio Descalzi, ad dell’Eni, insieme al premier a Washington non sarà di certo una semplice coincidenza.
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Editor: Susanna Bosio
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