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Draghi spinge per il tetto al prezzo del gas: riuscirà ad imporsi sui Paesi del G7?

Tetto al prezzo del gas: il punto fondamentale per Mario Draghi

Nel comunicato finale del G7 tenutosi in Germania c’è un diretto riferimento alla necessità di introdurre un tetto al prezzo del gas, elemento su cui Mario Draghi insiste da mesi. Sulle sanzioni all’oro russo i leader delle sette economie più grandi al mondo sembrano aver trovato l’intesa. Ma manca da definire il price cap al petrolio e al gas provenienti dalla Russia.

Le delegazioni dei Paesi hanno invitato i ministri dell’Energia a studiare l’applicazione del price cap. Sicuramente un passo in avanti rispetto all’ultimo Consiglio Europeo di Bruxelles, dove si era preso ottobre come mese di riferimento.

Draghi continua a procedere sulla dura linea intrapresa mesi fa e insiste di fronte ai suoi colleghi europei e internazionali sull’importanza di agire contro la Russia.

Draghi insiste sul tetto al prezzo del gas

Putin non deve vincere, noi restiamo uniti a sostegno dell’Ucraina. Se l’Ucraina perde, tutte le democrazie perdono, e se dovesse succedere sarà più difficile sostenere la democrazia come modello di governo efficace”. Sono state queste le importanti parole pronunciate da Mario Draghi al G7 in Germania.

Draghi ha deciso di impegnarsi fino in fondo in questa battaglia verso l’introduzione di un tetto al prezzo del gas. Per lui si tratta di un obiettivo geopolitico, e non solo economico-sociale. Esso permetterebbe di ridurre i finanziamenti a Mosca e di contrastare quella che è una delle principali cause dell’inflazione.

Come ha affermato il premier italiano, l’inflazione europea è infatti provocata dall’esterno, proprio dai rincari dell’energia. E se questi non verranno limitati in maniera rapida, continueranno ad espandersi verso altri settori.

La necessità di un tetto al prezzo del gas: Draghi vuole spezzare il legame con Putin

Mario Draghi in questa battaglia riceve l’appoggio pieno di Emmanuel Macron e della Commissione europea. Kadri Simson, commissaria all’Energia, teme un peggioramento della situazione riguardante le forniture a causa di un intervento di manutenzione al gasdotto Nord Stream.

Tuttavia, il governo di Berlino non è sicuro di questa linea. Olaf Scholz e l’industria tedesca non si lasciano convincere dalla posizione del premier italiano. Questo perché, a differenza dell’Italia, la Germania non può contare su gasdotti alternativi rispetto a quelli russi.

Ma per Draghi non c’è soluzione. “Va spezzato per sempre il legame energetico con la Russia di Putin”, ha affermato. In futuro, quindi, dovremo pensare a nuovi investimenti da applicare nelle energie rinnovabili, “un modo per conciliare le esigenze a breve termine con le esigenze climatiche a breve termine”.

 

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Editor: Susanna Bosio

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