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Dürer, Albrecht

Albrecht Dürer: pittore, disegnatore e scrittore tedesco, la figura di maggior rilievo nell’arte del rinascimento del nord Europa.

Albrecht Dürer fu Autore di incisioni, pittore, disegnatore e scrittore tedesco, la figura di maggior rilievo nell’arte del rinascimento del nord Europa.

Qualche informazione sull’artista

Figlio di un orefice, Albrecht Dürer il Vecchio, venne istruito subito alla professione. Sin dalla prima giovinezza, però, l’artista aveva ambizioni intellettuali che cercava di soddisfare oltre i confini del laboratorio medievale dell’artigiano.

Nel 1486, all’età di 15 anni, Dürer lasciò lo studio di suo padre per studiare con Anton Koberger, il principale pittore locale.

Aveva già avuto modo di mostrare il suo notevole talento come disegnatore: il suo autoritratto realizzato a penna datato 1484 (Albertina, Vienna) ne è la prova.

Albrecht Dürer
Autoritratto 1484

Il primo di diversi autoritratti

L’autoritratto del 1484 fu il primo di diversi. L’artista fu il primo a realizzarne in serie, nei diversi periodi della propria vita, rivelando così la sua alta concezione della professione d’artista così come il suo orgoglio nell’apparirne interprete. In quadri di alta fattura quali si rappresenta come un bel gentiluomo, ben vestito e curato in ogni dettaglio, o come una figura che rimanda al Cristo più che a un umile artigiano.

Dürer deve aver imparato da Wolgemut, un illustratore di libri molto produttivo anche come pittore, la tecnica della xilografia.

Dopo aver portato a termine il proprio apprendistato passò gli anni dal 1490 al 1494 viaggiando e traendo esperienza dal mondo.

Dopo aver visitato Strasburgo ritornò a Norimberga nel 1494 e lo stesso anno si sposò. Pochi mesi dopo il matrimonio lasciò la sposa per andare a studiare le opere degli artisti del nord Italia, soprattutto a Venezia.

Dopo il ritorno a Norimberga

Dopo il ritorno a Norimberga nella primavera del 1495, Albrecht Dürer diventò rapidamente l’artista principale della città. Sebbene fosse attivo anche come pittore, la sua reputazione è dovuta principalmente alle stampe: il suo primo grande successo fu una serie di xilografie dell’Apocalisse (1498).

La maggior parte delle sue xilografie avevano soggetti religiosi, ma erano molto più ambiziose delle opere dei suoi predecessori. Esse erano infatti di grandi misure, eseguite con tecnica elaborata, fervida immaginazione e ricchezza di sentimenti. Queste prime opere tendono a presentare composizioni affollate e a essere cariche di emozione. Con il tempo Dürer divenne molto più classico e moderato, e conciliò il suo originario amore per la precisione dei dettagli con gli ideali italiani di grandezza e armonia.

Dal 1505 al 1507 fece un secondo viaggio in Italia, soggiornando ancora principalmente a Venezia. Questa volta era quasi una celebrità, non più la giovane promessa al suo primo viaggio. E’ in questo periodo che l’artista realizzò un’importante pala d’altare per la chiesa tedesca di San Bartolomeo a Venezia (Festa del Rosario, 1506, National Gallery, Praga).

Il primo artista tedesco del XV-VI secolo

Nella ricchezza dei colori volle competere con gli artisti veneziani sul loro stesso terreno. Per dirlo con le sue parole, lavorò “per mettere a tacere coloro che dicevano che ero un buon incisore ma che non sapevo trattare il colore in pittura”. Alcuni artisti locali erano evidentemente gelosi di lui, che disse persino di temere di essere avvelenato.

Tornato a Norimberga Dürer consolidò il suo ruolo di primo artista tedesco e nel 1509 era abbastanza ricco da comprare una casa grande, oggi museo a lui dedicato. Oltre le stampe, le sue opere comprendevano pale d’altare come l’Adorazione della Trinità (1511, Kunsthistorisches, Vienna).

Nel 1512 l’imperatore Massimiliano I (Asburgo) visitò Norimberga e in seguito affidò a Dürer diverse commissioni. L’opera più grande di Dürer per Massimiliano I fu il progetto, finito nel 1515, di un’enorme xilografia che rappresentava un arco di trionfo, carica di storia e allegorie intese a glorificare l’imperatore e la sua famiglia.

Contemporaneamente Dürer realizzò una produzione creativa di sua scelta, nella quale sono famose tre stampe conosciute anche come incisioni superiori: Il cavaliere, la Morte e il Diavolo (1513), che rappresenta un soldato cristiano che passa deciso attraverso i pericoli della vita; San Gerolamo nel suo studio (1514); e Melenconia I (1514), un’allegoria pensierosa ed enigmatica. In queste stampe raggiunse una maestria “nell’ incisione in incavo che non è mai stata superata, in quanto capace di realizzare una ricchezza di ombreggiature e una perfezione di struttura che rivaleggiano con gli effetti pittorici.

Albrecht Dürer
La festa del Rosario, 1506

La pittura tenuta per sé

Tra le opere che produsse per se stesso ci sono anche pezzi più modesti; come il suo contemporaneo Leonardo da Vinci, al quale è spesso paragonato. Albrecht Dürer trovava attorno a sé continui stimoli visivi e realizzò parecchi disegni e bellissimi acquarelli di soggetti che pochi altri artisti del tempo avrebbero notato (Una lepre, 1502, Albertina).
Nel 1519 l’imperatore Massimiliano I morì e nel 1520-21 Dürer andò al nord per incontrare il suo successore Carlo V, a cui in seguito fece richiesta di rinnovo della sua indennità annuale.

Partecipò all’incoronazione di Carlo V ad Aquisgrana e visitò diversi luoghi nei Paesi Bassi, dove fu accolto come autentico leader della sua professione. Il diario che Dürer teneva giorno per giorno durante questo viaggio, insieme ai suoi disegni rappresentanti la gente e i posti che vedeva, è la prima documentazione di questo tipo nella storia dell’arte.

Altri scritti personali di Dürer ci sono pervenuti, tra cui lettere e una cronaca familiare che scrisse nel 1524. Queste fonti rivelano molto della sua personalità e del suo credo, compresi il suo punto di vista religioso e le sue paure.

Il ritorno a Norimberga nel 1521

Dopo il suo ritorno a Norimberga nel 1521 dedicò parte del suo tempo alla scrittura, producendo tre trattati eruditi – sulla misurazione (pubblicato nel 1525), sulla fortificazione (1527) e sulle proporzioni nel corpo umano (pubblicato poco dopo la sua morte nel 1528).

Continuò anche l’attività di autore di stampe e pittore. Le sue ultime opere comprendono due tavole con Quattro Apostoli (1526, Alte Pinakothek, Monaco), spesso considerate i suoi capolavori in pittura. In questi riassunse il lavoro di una vita: lo studio ideale della figura umana e l’espressione di un profondo e sentito messaggio religioso.

Alla sua morte Albrecht Dürer era riconosciuto come l’artista principale del suo tempo al di fuori dell’Italia e come il più grande degli incisori. Fu il primo artista di così alto livello a dedicare la maggior parte della sua carriera alle stampe. La loro facile trasportabilità favorì la conoscenza del suo lavoro a livello internazionale. Vasari a proposito scrisse che le sue stampe avevano stupito il mondo.

I falsi Dürer

Fin da quando Dürer era in vita le sue stampe furono ampiamente imitate e contraffatte, ristampate e copiate come illustrazioni nei libri di preghiera e in altre opere devozionali. Una nuova fase della sua fama postuma si sviluppò con il romanticismo, quando fu acclamato come eroe tedesco nazionale -la sua statua (opera di Rauch), inaugurata a Norimberga nel 1840, fu il primo monumento pubblico dedicato a un artista. La sua enorme reputazione fu duratura e in Germania il quattrocentesimo anniversario della sua morte (1928) e il cinquecentesimo anniversario della nascita (1971) furono celebrati come ‘anni di Albrecht Dürer’.

Nascita: 1471;

Morte: 1528

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