Dyce, William
Dizionario Arte

Dyce, William

Dyce, William. Pittore, disegnatore e amministratore scozzese, attivo prevalentemente a Londra. Negli anni Venti dell’Ottocento visitò l’Italia due volte e fu influenzato dalla pittura *rinascimentale e dai nazareni, con cui fece amicizia. Dyce, William era molto acculturato e molto talentoso (era un affermato musicista e scrisse trattati eruditi sulle antichità e un premiato trattato sull’elettromagnetismo), ma per qualche tempo fu famoso soltanto come ritrattista convenzionale a Edimburgo.

Nel 1837 si trasferì a Londra

Nel 1837 si trasferì a Londra per lavorare alla nuova School of Design (che diventò poi il Royal College of Art) e fece un giro tra le scuole d’arte di Germania e Francia per studiarne i metodi. Il rapporto che scrisse sulle sue ricerche gli valse la nomina a sovrintendente della scuola nel 1840. Si dimise nel 1843, ma rimase una figura centrale nel mondo dell’arte; indubbiamente “non c’era un’importante impresa [artistica] alla metà del secolo XIX in Gran Bretagna in cui lui non avesse un ruolo centrale, esecutivo o consultivo” (David e Francina Irwin, Pittori scozzesi in patria e all’estero, 1975). In particolare fu una figura chiave nel ritorno della pittura ad affresco, stimolata principalmente dalle decorazioni murali del Palazzo del Parlamento (iniziate nel 1843).

Qui l’opera personale di Dyce è ormai molto deteriorata, ma il suo Nettuno che consegna alla Gran Bretagna l’impero dei mari (1847, Osborne House, isola di Wight) è tra gli affreschi vittoriani uno dei meglio conservati. Fu questa una delle commissioni reali assegnate a Dyce, che era il pittore preferito del principe Alberto.

Oltre alle opere murali Dyce produsse una varia serie di semplici dipinti, dalle scene religiose di nobili sentimenti (era un devoto cristiano) ai deliziosamente sentimentale Primo saggio di Tiziano nel colore (1856-57, Aberdeen Art Gallery); il suo Pegwell Bay, Kent (1850-60, Tate, Londra) è considerato uno dei più memorabili di tutti i paesaggi vittoriani: i colori forti, i contorni decisi, i dettagli naturalistici e la sincerità dell’approccio costituiscono un collegamento tra i nazareni e i *preraffaelliti, e Ruskin disse che fu Dyce a dargli la “vera introduzione” ai preraffaelliti quando, all’esposizione della Royal Academy del 1849, “mi trascinò letteralmente davanti al quadro di Millais, che io avevo sdegnosamente tralasciato, e mi obbligò a guardarlo per trovare i suoi meriti”.

Nascita: Aberdeen 1806; Morte: Londra 1864

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