Un Concerto in ricordo di Rino Gaetano
Musica

E cantava le canzoni: Rino Gaetano, ritratto d’artista morto nel 1981

Chi era, o meglio, chi è stato per noi Rino Gaetano

Chi era Rino Gaetano, il cantautore calabrese autore di splendide canzoni immortali? Dopo la sua morte, avvenuta tragicamente e improvvisamente per incidente stradale nel 1981, si sono scritti libri su libri su di lui e sulla sua misteriosa scomparsa. Molti i complotti che ha scatenato la sua morte. E non poteva essere diversamente, dato il carisma e l’originalità di questo cantautore scomparso prematuramente.

Rino Gaetano: cenni biografici

Nato nel 1950 a Crotone e prematuramente scomparso in un tragico incidente, Rino Gaetano è assurto ad artista cult a partire dalla fine degli anni Novanta, e nei primi Duemila. Crocevia della sua esperienza artistica fu la partecipazione al Festival di Sanremo con la canzone Gianna, nel 1978. Il nonsense della canzone, rivoluzionario e ironico, ha oscurato per lungo tempo tutto il resto della sua produzione, fino alla riscoperta. Indimenticabili ed eterne alcune sue canzoni, sempre beffardi e graffianti i suoi testi. Graffianti, come la sua voce unica e inconfondibile.

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Omaggio a Rino Gaetano

Gli esordi

Qualche canzone

Anche quest’anno al Festival ci è tornato in mente. A riportare a Sanremo 2020 la sua Gianna, I pinguini tattici nucleari, nel loro medley 70 volte, durante la serata delle cover (vedi qui). Non solo. Ne L’altro Festival condotto da Nicola Savino, gli Eugenio in Via di Gioia hanno divertito il pubblico con un grande coro sulle note di Ma il cielo è sempre più blu.

Rino Gaetano però sapeva essere profondo e romantico, sferzante e caustico. Nell’ultimo periodo è tornata in auge la meravigliosa A mano a mano. Come si fa però a non ricordare l’amara Ti Ti Ti Ti o la dolcemente malinconica Sfiorivano le viole. I tormentoni E cantava le canzoni o Aida; Mio fratello è figlio unico, Spendi spandi effendi, Resta vile maschio dove vai.

“Essence, benzina e gasolina / soltanto un litro e in cambio ti do Cristina”, cantava nel ’77; schernendo la crisi, il bisogno energetico crescente, la sudditanza dell’uomo al dio sviluppo, il paradigma virile e la dinamica libidica triviale che nasconde: “A duecento c’è sempre una donna che ti aspetta / e ti dice prendimi maschiaccio libidinoso, coglione”.

Per non parlare di quel capolavoro musicale e di profonda leggerezza che è Sei ottavi, romantica, dolce e spensierata.

Una ricchezza infinita, una varietà incredibile si nasconde in queste canzoni che ci ha lasciato.

Era dissacrante Rino Gaetano, forse per questo figlio unico.

Conclusione  E cantava le canzoni: Rino Gaetano, ritratto d’artista

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