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È finito il mese della moda, cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro?

É finito il mese della moda

Si chiude il sipario sul Fashion Month, il primo vero mese della moda nell’era post pandemia. A dare il via alle danze la New york Fashion Week che sembra aver segnato la rinascita della moda americana. Poi Londra, offuscata inevitabilmente da Milano e Parigi. A chiudere questo frenetico mese il tributo, la celebrazione del genio creativo del compianto Alber Elbaz.

Mese delle sfilate
Schiaparelli Spring Summer 2022

Ma cosa resta di questo mese della moda?

Sicuramente la consapevolezza che il digitale non può soppiantare l’esperienza fisica. Le sfilate sono da sempre eventi che sfruttano l’incontro dal vivo delle persone giuste, giornalisti, designer, uomini d’affari e tutte le figure che ruotano attorno a questo settore. Evocano, trasmettono il valore culturale ed emotivo del brand, contribuendo ad alimentare, grazie anche alla loro esclusività, il carattere aspirazionale della moda. Accorpare le sfilate all’interno di un periodo circoscritto, permette di catalizzare l’attenzione mediatica. Ma con l’arrivo del covid, in realtà per quanto riguarda il Calendario di New York un po’ prima (anche se per motivi diversi), questo sistema centenario sembrava essere arrivato al capolinea, messo in crisi dai buoni propositi legati all’etica e alla sostenibilità.

Saint Laurent SS22
Saint Laurent SS22

Staccarsi dal calendario, e quindi presentare le collezioni in tempi e modi diversi, permette di mettere da parte quella concezione di stagionalità che appare per certi versi superata e che ha portato con sé un disallineamento tra comunicazione dei brand e cicli di vendita al dettaglio. Tutto questo in contrapposizione alla velocità, alla fame di novità a cui noi consumatori contemporanei facciamo fatica a rinunciare. Sono pochi in realtà i brand che possono portare avanti questa scelta, in Italia probabilmente l’unico è Gucci, che tuttavia durante la Milano Fashion Week ha presentato il suo nuovo progetto Vault (uno spazio online in cui vintage e giovani talenti dialogano tra di loro) come a dire “io ci sono”. Brand che hanno fatto il passo successivo e, sicuramente supportati dalle vendite, vengono percepiti dai consumatori più come medium di valori, che come semplici marchi che commercializzano un prodotto.

Le sfilate: prima l’uscita e poi il ritorno in calendario

Anthony Vaccarello, solo qualche mese fa dichiarava:

Ora più che mai, il marchio guiderà il proprio ritmo, rispettando il valore del tempo e connettendosi con le persone in tutto il mondo, avvicinandosi ai loro spazi e alle loro vite. Con questa strategia salda in mente, Saint Laurent non presenterà le sue collezioni in nessuno degli appuntamenti prestabiliti del 2020. Saint Laurent prenderà il controllo del suo calendario e lancerà le sue collezioni seguendo un piano concepito secondo l’aggiornamento degli eventi e guidato dalla creatività.

Eppure l’evento ai piedi della Tour Eiffel dello scorso 30 settembre, smentisce le dichiarazioni di Anthony Vaccarello, che prontamente ha dichiarato “ Mi pareva assurdo in pandemia fare come se nulla fosse, quando non c’era più nulla di normale”. La magia delle luci notturne della Torre Eiffel e una collezione ispirata a Paloma Picasso, hanno restituito la magia della normalità delle sfilate dal vivo.

Mese delle sfilate
Balmain SS22

Stessa sorte quella di Balmain, che mette in scena uno spettacolo senza precedenti per i dieci anni di Oliver Rousteing alla guida della maison. Una sala da concerto sulla Senna, 6000 ospiti (con alcuni biglietti aperti al pubblico, il cui ricavato è andato in beneficenza ad un’associazione che si occupa di combattere l’AIDS). Le esibizioni di Doja Cat e i Franz Ferdinand,  il tributo di Beyoncè e tutte le top in passerella. Uno show più che una sfilata di moda.

Milano Fashion Week e Paris Fashion Week: le eterne rivali a confronto

Due esperienze differenti. La Milano Fashion Week leggermente più breve, sette giorni, la Paris Fashion Week nove. Due calendari che pullulano di nomi altisonanti, eppure il risultato è differente. Parigi è spettacolo, Milano è business. Luci, eventi scintillanti e folle nella capitale francese, distanziamento e mascherine all’ombra della Madonnina. Paura o visioni differenti?

Per Miuccia Prada impensabile il ritorno alla normalità:

Fortemente in disaccordo con l’idea di un ritorno alla ‘normalità’ dobbiamo trarre una lezione da questo momento storico. Dopo tutto quello che è successo, come si può far finta di niente e tornare semplicemente alla normalità.

Pensiero condiviso anche  da Pierpaolo Piccioli che ha scelto di tornare a sfilare a Parigi con la sua Valentino.

Sono successe delle cose delle quali occorre essere consapevoli. Non credo che ritornare al passato perché ci rassicura, sia un gesto che serve per vivere oggi.

Dettaglio Valentino SS22
Dettaglio Valentino SS22

E se a Parigi i grandi nomi fanno spettacolo, a Milano sono i nuovi talenti ad attirare l’attenzione, Marco Rambaldi, Sunnei e Des Phemmes.

Gli eventi che ci ricorderemo di quest’ultimo mese della moda

Sono tre gli eventi che ricorderemo di questo Fashion Month appena passato:

  • Non chiamatela collaborazione, Fendace è uno swap creativo, uno scambio di visioni che preannuncia il ritorno della logomania. L’evento che ha dato una scossa a questa Milano Fashion Week. Eppure, non tutti hanno apprezzato quest’operazione. Christoper Morency di Highsnobiety ha sottolineato come l’operazione Fendace sia un tentativo di emulazione mal riuscito, arrivato con tre anni di ritardo. In un mondo in cui è la gen Z  a dettare le leggi del mercato, i brand del lusso tentano di emulare quei meccanismi che marchi come Nike e The North Face (brand di riferimento per questo target) portano avanti da sempre. Un’operazione più di mercato che di creatività.
Milano Fashion Week
Fendace
  • Balenciaga e i Simpsons. Al Théâtre du Châtelet Demna Gvasalia scrive un nuovo capitolo nella storia della moda, rompendo la barriere tra spettacolo e spettatori. Ospiti che sul red carpet diventano protagonisti del défilé della nuova collezione Balenciaga Spring/Summer 2022. Gli abiti, sempre molto Balenciaga, vengono messi in secondo piano, e la moda sfocia nell’ entertainment. E poi l’episodio dei Simpsons che gioca sui stilemi del settore. Così lo stilista georgiano alza ancora una volta l’asticella.
Balenciaga SS22
Balenciaga SS22
  • Love Brings Love. Chiude il mese della moda l’emozionante tributo ad Alber Elbaz, che, scomparso improvvisamente cinque mesi fa, ha lasciando orfano il suo nuovo progetto Az Factory. Una festa, una celebrazione. Quarantacinque designer che si prendono per mano e reinterpretano secondo la loro visione i tratti distintivi della creatività di Elbaz. Un tripudio di colori pieni, il suo amato rosa acceso, il taffettà di nylon, i volumi e gli immancabili cuori, marchio di fabbrica delle  sue creazioni.
AZ Factory SS22
AZ Factory SS22

Tre eventi uniti da un filo rosso: la collaborazione. Dopo mesi in cui la solitudine ci è stata imposta, riscoprire il piacere delle commistioni, del dialogo e del lavoro a più mani, sembra essere il futuro, o di sicuro il presente, del mondo della moda.

Di Michela Frau 

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