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È morto Salvatore Veca: il filosofo generoso, maestro di giustizia

È morto Salvatore Veca, la Casa della Cultura dà la notizia. Nella notte del 7 ottobre si è spento uno dei più importanti filosofi italiani, nonché maestro di giustizia ed equità

Muore oggi, 7 ottobre 2021, Salvatore Veca. Il filosofo, 77 anni, si è spento nella notte. A dare la notizia la Casa della Cultura di cui Veca era “presidente, filosofo, amico generoso e instancabile”.

Salvatore Veca, filosofo generoso, maestro di equità e giustizia

Romano, classe 1943, Salvatore Veca si laurea a Milano, nel 1966, dopo aver sostenuto una tesi in Filosofia Teoretica. Il filosofo nei suoi studi ha seguito le orme di grandi Enzo Paci e Ludovico Geymonat. Veca si dedica fin da subito allo studio del marxismo, in particolare agli aspetti epistemologici delle toerie marxiane. Successivamente, si avvicina al pensiero di John Rawls, facendosi promotore, in Italia, della teoria della giustizia di Rawls.

“Non vi è peggior schiavitù di quella che s’ignora”.

                                                                                                                                           [Salvatore Veca, 1943-2021]

Carriera

Salvatore Veca è stato professore di Filosofia Politica all’Università di Firenze e di Pavia (dal 1994). Dal 1974 al 1975 Veca ha lavorato come professore di Filosofia Politica presso l’Università della Calabria. Ha inoltre insegnato a Bologna, Milano e Cambridge, dove Veca ha tenuto seminari e cicli di lezioni. Non solo, il filosofo ha portato la sua conoscenza in molte altre università estere, tra cui San Paolo, Campinas, Bogotà, Evora, Sorbonne, Grenoble e l’Istituto Universitario Europeo. Dal 1984 al 2001 ha inoltre rivestito il ruolo di presidente della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, dirigendo il progetto della collana della Biblioteca Europea nel 2004.

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Il filosofo meneghino, Salvatore Veca

Opere e premi

Una carriera ricca di collaborazioni letterarie e consulenze tra cui il progetto La Saggistica de Il Saggiatore. Tra le sue opere di maggior prestigio: Saggio sul programma scientifico di Marx, del 1977; La società giusta, datata 1982 e Una filosofia pubblica, del 1986.

Una carriera riconosciuta da vari premi. Il primo nel 1988, quando Veca riceve il Premio Castiglioncello per il libro Dell’incertezza (1997). Nel 2000 riceve poi il premio dell’Accademia di Carrara, per La filosofia politica (2002); prosegue poi con il premio per la filosofia “Viaggio a Siracusa”, per La priorità del male e l’offerta filosofica (2005). Nel 2009 Salvatore Veca riceve il premio Ponte per la cultura, assegnatoli dalla fondazione europea Guido Venosta, per Etica e verità (2009). Infine, nel 2012, riceve la medaglia d’oro di benemerenza civica dal Comune di Milano.

“I nostri rapporti con la verità hanno qualche cosa a che vedere con i nostri rapporti fra noi ed il mondo”.

[Dell’incertezza, Salvatore Veca, 1997]

 

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