Dizionario Arte

Eakins, Thomas

Pittore americano, principalmente di ritratti, considerato da molti critici il pittore americano più importante del XIX secolo o addirittura il migliore di sempre. Visse quasi unicamente a Filadelfia, dove studiò alla Pennsylvania Academy of the Fine Arts dal 1862 al 1866. Dal 1866 al 1870 fu quindi in Europa, l’unico periodo in cui visse lontano dalla città natale; dal 1866 al 1869 fu a Parigi, dove continuò la sua formazione sotto GérÂme, mentre al termine del soggiorno europeo passò sei mesi in Spagna, dove le opere di Velázquez, con il loro spontaneo naturalismo e la loro severa maestosità, ebbero su di lui un impatto decisivo. Nel 1870 tornò a Filadelfia e nel 1876 cominciò a insegnare alla Pennsylvania Academy. Fu al centro di numerose controversie per le sue idee radicali, in particolare per la convinzione che gli studi si dovesse basare sulla copia dal vero di modelli nudi, non di copie in gesso. Nel 1886 fu costretto a dimettersi per aver permesso a una classe mista di disegnare dal vero un modello di sesso maschile completamente nudo. Questa aspirazione al realismo condusse Eakins a studiare anatomia e a servirsi delle ricerche fotografiche di Muybridge, anche se nelle sue opere l’aspetto scientifico fu meno importante rispetto ad altri, quali l’onestà e la profondità di caratterizzazione; i suoi ritratti vengono spesso paragonati a quelli di Rembrandt per gli effetti drammatici delle cupe atmosfere e per il senso di verità interiore.
La sua opera più nota è La lezione di Gross (1875, Thomas Jefferson University, Filadelfia), che è stata descritta come “molto probabilmente la più grande opera mai dipinta da un artista americano” (John Wilmerding, American Art, 1976). Raffigura un famoso chirurgo di Filadelfia, Samuel Gross, durante un’operazione chirurgica davanti a una classe di studenti. Eakins la dipinse per un’importante esposizione di Filadelfia, che celebrava il centenario della dichiarazione di indipendenza; l’opera venne però rifiutata dalla giuria artistica per il crudo realismo, e fu collocata nella sezione di medicina della mostra. Più tardi Eakins subì il medesimo trattamento per un altro dipinto raffigurante un intervento chirurgico, La clinica Agnew (1889, University of Pennsylvania, Filadelfia). Poiché disponeva di un piccolo reddito privato e non conduceva una vita dispendiosa, Eakins poté andare avanti per la sua strada nonostante la condanna del pubblico, ma gran parte degli ultimi anni della sua carriera furono trascorsi in solitudine. Solo poco prima della morte gli fu riconosciuto lo statuto di grande maestro, e nel primo ventennio del XX secolo il suo desiderio di “scrutare più in profondità nel cuore della vita americana” si ritrovò nelle opere dell’ *Aschan School e di altri pittori realisti. Nel 1917 al Metropolitan Museum di New York si tenne una mostra in sua memoria, e Robert Henri, uno dei più grandi ammiratori di Eakins, scrisse una lettera aperta ai suoi studenti della Art Students League, esortandoli a studiare le opere di quel grande uomo: “La sua miglior qualità fu l’onestà. Integrità è la parola che meglio esprime la sua personalità. Personalmente lo considero il più grande ritrattista che l’America abbia mai avuto”.
Oltre ai ritratti, Eakins dipinse mirabili scene di genere della vita di Filadelfia; canottaggio e regate furono temi ricorrenti, che riflettevano il suo amore per l’esercizio all’aperto (Max Schmitt in a Single Scull, 1871, Metropolitan Museum, New York). Fu inoltre fotografo e scultore. Sua moglie Susan Hannah Macdowell Eakins (1851-1938), che sposò nel 1884, fu anch’essa pittrice e fotografa, oltre che pianista. Nascita: Filadelfia 1844; Morte: Filadelfia 1916

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