Elena Martucci, la sua casa di Milano diventa uno spazio smart working
Elena Martucci: converte la sua casa in un luogo ideale per lo smart working
Situata in Viale Doria a Milano, l’architetto Elena Martucci sceglie di riorganizzare il suo appartamento storico in un luogo multifunzionale, che sia in grado di essere contemporaneamente casa e ufficio (adibito per lo smart working e non solo).
La filosofia di Elena Martucci nella casa di Milano
Lo stabile risalente agli anni ’30 è un esempio delle strutture storiche che ancora può vantare la città di Milano. Caratterizzato dall’originale parquet dell’epoca e abbinato ad un bianco laccato opaco sulle pareti, l’appartamento è rimasto inalterato fino ad oggi.
Con l’obiettivo di perpetuare il fascino di un edificio storico di questo tipo, ma mantenendolo al passo coi tempi, l’architetto Elena Martucci ha deciso di convertire la sua casa ad uno spazio funzionale allo smart working e ai meeting, con alcuni sapienti accorgimenti di design.
E’ così che ha riconsiderato la propria abitazione come un luogo da organizzare secondo spazi flessibili e pronti a diversi usi.
Le scelte
Nel cuore dell’appartamento si scorge un salotto open space con cucina, in cui sono nascosti un proiettore e armadiature a scomparsa.
Proprio in questo sito, attraverso l’installazione di un’isola allungabile fino a 6 metri, è possibile accogliere colleghi e clienti per meeting, esattamente come si farebbe in ufficio.
Elena Martucci
In altre parti della casa, Elena Martucci ha inserito opere d’arte e scaffalature stracolme di libri e volumi, in riferimento all’arredamento delle moderne sale riunioni della metropoli milanese, ma senza tralasciare il tocco informale che solo una casa privata può avere.
Un’altra sapiente scelta
Un’altra sapiente scelta fatta dall’architetto consiste nella rete sospesa a strapiombo sul salotto, che sta a rappresentare un momento di relax caratteristico dell’ambiente casalingo, ma anche le strategiche pause consentite dagli ambienti lavorativi più all’avanguardia.
E’ così che l’architetto ha scelto di riorganizzare la propria casa d’epoca in uno spazio che fosse funzionale e conviviale allo stesso tempo, dando vita ad un progetto che non rinuncia al valore di un appartamento storico nel cuore di Milano ma che ne acquisisce di nuovo interfacciandosi con le esigenze del mondo d’oggi.
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