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Elezioni 2022, i sondaggi politici influenzati dal fattore Draghi

Gli ultimi sondaggi danno in vantaggio la Meloni e tutta la destra mentre il centrosinistra arranca. La carta Draghi premier di una coalizione repubblicana europeista potrebbe far cambiare gli equilibri

Le elezioni anticipate sono tra due mesi, il 25 settembre 2022 per la precisione, e i partiti cercano nuove alleanze, accordandosi su liste e candidati. I sondaggi politici danno in netto vantaggio la destra guidata da Fratelli d’Italia (FdI) con la Lega e Forza Italia (FI) come secondo e terzo partito di coalizione. Dall’altra parte delle schieramento, il Partito Democratico (PD) si conferma il partito di riferimento ma c’è spazio per la creazione di un “fronte repubblicano” con Azione, +Europa, Italia Viva, Insieme per il Futuro e altri che punta ad avere Draghi premier. Il Movimento 5 Stelle (M5S) paga la crisi di governo e crolla sotto il 10%.

Sondaggi politici per le elezioni 2022

Le elezioni anticipate segnano un momento storico per l’Italia dopo che i cinque stelle e la destra hanno fatto cadere il governo Draghi e hanno aperto una crisi che può compromettere i progetti di riforme e il PNRR. La campagna elettorale è già iniziata e i primi sondaggi politici per le elezioni 2022 dicono che FdI e PD lottano per essere il primo partito nazionale.

Secondo Quorum/YouTrend per Sky Tg24 le intenzioni di voto degli italiani premiano FdI con il 23,8% dei voti. Al secondo posto il PD al 22,5%. La Lega si attesta al 13,4%, mentre il M5S crolla al 9,8%. Forza Italia, orfana di Brunetta, Gelmini e Carfagna si ferma all’8,3%. Il centro liberale di Azione/+Europa vale il 4,9% e la sinistra ecologista di Sinistra italiana/Europa Verde il 4,2%. Tra i partiti sotto al 3% troviamo Insieme per il Futuro al 2,6%, ItalExit al 2%, Italia Viva all’1,8% e Articolo 1-MDP all’1,6%. Facendo i calcoli la coalizione di destra (FdI+Lega+FI) vale il 45,5% delle intenzioni di voto alle elezioni 2022. È evidente che il PD da solo non può competere e non ha speranze di vincere le elezioni.

Anche secondo i sondaggi politici per le elezioni 2022 di SWG per La7, FdI si conferma il primo partito in Italia con i 25%. PD al secondo posto con il 23,2% e a seguire Lega al 12,4%, M5S al 10,1%, FI al 7%, Azione/+Europa al 6%, Italia Viva al 2,9% e Insieme per il Futuro all’1,5%. Anche in questo sondaggio, condotto su un campione stratificato di 1200 soggetti, la coalizione di destra vincerebbe senza problemi le elezioni con il 44,5%.

La variabile Draghi

Sempre secondo Quorum/YouTrend per Sky Tg24, il giudizio per l’operato del governo Draghi è positivo per il 57,5% degli italiani. Contemporaneamente, per il 49,7% la crisi di governo e elezioni anticipate sono considerate come un avvenimento negativo. Negli ultimi giorni, non a caso, tutti i partiti di centro e centrosinistra hanno ipotizzato il ritorno di Mario Draghi come premier di una coalizione allargata per continuare con l’agenda liberale ed europeista impostata 18 mesi fa. Calenda e Renzi hanno apertamente parlato di questa ipotesi, mentre Letta sta vagliando più ipotesi. Sta considerando anche la possibilità di un’alleanza con i 5S solo per mere questioni elettorali dopo lo strappo di due settimane fa.

Secondo il sondaggio SWG per La7, molti elettori di FI, Lega e FdI (un po’ meno) sono scontenti della crisi di governo aperta in un momento così delicato per il futuro della nazione. La speranza del centrosinistra è, quindi, quella di intercettare quell’elettorato scontento utilizzando la carta Draghi per creare un polo elettorale basato sui quei valori liberali e pro Europa che hanno fatto da collante per il governo precedente. La strada è in salita per svariate ragioni. Per prima cosa i politici fanno i conti senza l’oste, ovvero non è chiaro se Draghi voglia accettare questa proposta, poi bisogna valutare i temperamenti assai diversi dei vari Calenda, Renzi e Letta che mal si sopportano, soprattutto i primi due. Calenda ha già dichiarato di essere disponibile a fare il premier qualora Draghi non accetti e Renzi, per il momento, corre da solo e non pensa a coalizioni.

Ad oggi, poi, l’ipotesi di una larghissima coalizione di centrosinistra con l’aggiunta del M5S non è gradita dalla maggioranza degli elettori sia del PD che dei 5S. Noi possiamo solo guardare e analizzare i sondaggi e per capire quali alleanze possano crearsi, anche perché la legge elettorale con cui si andrà a votare, il Rosatellum, prevede una soglia di sbarramento al 3%.

 

 

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Editor: Lorenzo Bossola 

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