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Embargo al petrolio russo, l’UE trova l’intesa.

Via libera al sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia: embargo al petrolio che arriva via mare esentando l’oleodotto Gruzhba. Così si è superato il veto di Orbán dei giorni scorsi.

Durante la notte i leader del Consiglio d’Europa hanno trovato un accordo per mettere sotto embargo il petrolio russo. Il vertice alla fine è riuscito a superare le resistenze del premier ungherese Viktor Orbán e della Repubblica Ceca e Slovacchia e a bloccare le importazioni di greggio solo via mare, lasciando l’oleodotto Gruzhba operativo.

L’embargo

L’accordo prevede inizialmente l’embargo dei due terzi del greggio, probabilmente da gennaio 2023, per raggiungere il 90% del totale. La mossa che ha sbloccato la situazione è stata l’accoglimento delle richieste ungheresi che fino ieri avevano posto il veto al ban. L’Ungheria dipende dal punto di vista energetico dalla Russia da cui importa circa il 65% del proprio fabbisogno, e, senza uno sbocco sul mare, non può facilmente trovare soluzioni.  Ecco il motivo pragmatico del veto allo stop, oltre a quelle ideologiche.

Inoltre, l’accordo prevede una garanzia competitiva per i Paesi europei perché un ramo dell‘oleodotto Gruzhba attraversa Germania e Polonia e questi due stati si sono impegnati a non utilizzare quel petrolio. Un’ulteriore garanzia per Budapest, Praga e Bratislava è l’assicurazione che gli altri Paesi europei aiuteranno con le forniture energetiche nel caso in cui Mosca decida unilateralmente di sospendere le esportazioni.  La durata dell’esenzione dalle sanzioni per il greggio importato via terra verrà discussa nei prossimi giorni.

Le reazioni e altre decisioni

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si dichiara compiaciuta che i leader dell’Europa siano riusciti a trovare un accordo per il sesto pacchetto di sanzioni. Inoltre, la presidente con un Tweet ha incoraggiato gli stati membri a proseguire con il piano della Commissione REPowerEU per diminuire la dipendenza dell’Europa dal gas, petrolio e carbone russo.

 

“A Versailles abbiamo deciso di eliminare gradualmente la nostra dipendenza da gas, petrolio e carbone russi il prima possibile. Ma questo richiede un piano: questo è #REPowerEU. Ha 4 pilastri:

Risparmiare energia
Diversificare lontano dai 🇷🇺 combustibili fossili
Massicci investimenti nelle energie rinnovabili
Finanziamento”.

Il Consiglio non si è espresso solo sull’embargo al petrolio, ma ha anche deciso di supportare l’Ucraina con un nuovo pacchetto finanziario da 9 miliardi di euro, di escludere dal sistema Swift la Sberbank e di imporre delle limitazioni a tre emittenti televisive russe. Nel frattempo, Gazprom ha annunciato che sospenderà le forniture di gas a Paesi Bassi e Danimarca perché non hanno voluto pagare in rubli, seguendo le linee dell’UE,  come richiesto da Mosca.

 

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Editor: Lorenzo Bossola

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