Dizionario Arte

Ermitage

San Pietroburgo. La collezione d’arte e antichità più importante della Russia, e uno dei più grandi musei al mondo. Il nome deriva dal padiglione (oggi noto come Piccolo Ermitage) creato nei tardi anni Sessanta del Settecento per l’imperatrice Caterina II o Caterina la Grande (1729-1796; regnò dal 1762) come estensione del Palazzo d’Inverno da poco completato, che lei intendeva utilizzare come luogo per intrattenere gli amici ed esporre i suoi tesori d’arte (‘Ermitage’ significa infatti eremitaggio, luogo di ritiro). Nel 1787 Caterina portò a termine un altro ampliamento simile (oggi noto come Vecchio Ermitage). Oltre a una passione per le gemme antiche Caterina non nutriva molto entusiasmo per l’arte, eppure acquistò un gran numero di opere per una pura questione di prestigio e alla sua morte le collezioni imperiali contavano circa 4000 dipinti (tra cui opere delle collezioni Crozat e Walpole), così come molti altri tesori. Nel 1837 il Palazzo d’Inverno fu devastato dal fuoco, ma il Piccolo e il Vecchio Ermitage si salvarono. Il palazzo fu ricostruito in maniera molto sontuosa e Nicola I fece aggiungere un museo apposito, disegnato dall’architetto tedesco Leo von Klenze. Questa costruzione, conosciuta come Nuovo Ermitage, fu aperta al pubblico nel 1852. Dopo la rivoluzione del 1917 la proprietà delle collezioni imperiali passò allo stato e l’intero complesso del palazzo fu gradualmente trasformato in un museo, che prese il nome di Museo di Stato dell’Ermitage.

Negli anni Trenta del XX secolo il governo sovietico vendette numerose opere del museo, tra cui famosi capolavori, per assicurarsi valuta straniera; Calouste Gulbenkian e Andrew Mellon furono tra i maggiori acquirenti. Nonostante queste perdite, la collezione di pittura occidentale dell’Ermitage è di estrema ricchezza per ogni periodo e scuola, forse soprattutto per quanto riguarda la pittura olandese e fiamminga del Seicento e la pittura francese tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento (quasi tutti i grandi artisti dell’ impressionismo e del "postimpressionismo sono ben rappresentati). Molti dei dipinti francesi vengono dalle collezioni di due uomini d’affari moscoviti che erano tra i più straordinari collezionisti e mecenati dell’epoca: Ivan Morozov (1871-1921) e Sergei Shchukin (1851-1936). Commissionarono nuove opere oltre che acquistarle attraverso i mercanti d’arte. Matisse era tra i preferiti di entrambi, e gli interessi di Shchukin andavano fino al cubismo. Dopo la rivoluzione le loro collezioni vennero nazionalizzate e successivamente distribuite tra l’Ermitage e il Museo Puìkin di Mosca. Sebbene principalmente noto per i suoi quadri, l’Ermitage comprende anche molto altro, specialmente grandi collezioni di arte orientale e dell’Asia centrale.

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