Tonga aiuti: le isole dopo lo Tsunami
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Eruzione del vulcano sottomarino a Tonga: l’isola dopo lo tsunami

QUATTRO GIORNI FA LA CATASTROFE. MA NON CI SONO ANCORA NOTIZIE DI DANNI, FERITI E VITTIME

Sabato 15 gennaio 2022 c’è stata la peggiore eruzione sottomarina vulcanica, che ha provocato poi uno tsunami, sull’isola di Tonga. Il bilancio delle vittime finora registra due morti accertati: Angela Glover, una inglese che risiedeva a Tonga da 7 anni insieme al marito James. Avevano un centro di tatuaggi. Pare che la donna sia stata spazzata via dallo tsunami mentre cercava di salvare i suoi cani.

L’ERUZIONE VULCANICA A TONGA

Tonga è un arcipelago di 169 isole situato nell’Oceano Pacifico meridionale a 2300 km a nord della Nuova Zelanda e Hawaii. Quattro giorni fa il vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, che si trova circa 65 chilometri a nord di Tongatapu, l’isola principale dell’arcipelago, aveva cominciato a eruttare in maniera particolarmente violenta, dopo circa sette anni di inattività. Aveva iniziato a eruttare anche lo scorso dicembre, senza però provocare danni particolari. L’eruzione, che è ancora in corso, ha provocato una fuoriuscita di gas a molti chilometri nell’atmosfera. Ha generato un boato che è stato sentito anche in Nuova Zelanda. Gas, fumo e cenere dell’eruzione hanno raggiunto un’altitudine di 20 mila metri, afferma il Servizio Geologico di Tonga. E la prima fase dell’eruzione, durata otto minuti, è stata così violenta da fare udire “una specie di tuono” alle Fiji, a oltre 800 chilometri di distanza. Per gli esperti è una delle maggiori eruzioni degli ultimi trent’anni in questa regione del Pacifico.

TONGA DOPO LO TSUNAMI

Lunedì la Nuova Zelanda e l’Australia hanno inviato alcuni aerei militari verso l’arcipelago di Tonga per cercare di stabilire i danni provocati dallo tsunami causato dall’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, e che sabato aveva raggiunto le zone costiere delle isole del paese. Le comunicazioni con Tonga sono ancora in gran parte interrotte: per il momento nell’arcipelago non ci sono notizie di morti ma si teme che lo tsunami possa avere provocato enormi danni. Le conseguenze dell’eruzione si sono sentite in varie aree dell’Oceano Pacifico, anche a migliaia di chilometri di distanza: in Perù a causa delle onde anomale due persone sono morte annegate. Nessuno fino ad ora sembra stabilire l’entità del disastro. Non ci sono ancora notizie di possibili feriti, vittime o danni provocati.

L’AIUTO DI AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA

Fino a non molte ore fa la grossa nuvola di ceneri vulcaniche disperse a causa dell’eruzione aveva impedito ai mezzi di soccorso di sorvolare l’area. Adesso gli aerei militari australiani e neozelandesi si occuperanno di stimare e quantificare i danni alle infrastrutture del paese, come porti, strade e collegamenti elettrici. Si prevede che nei prossimi giorni trasporteranno sulle varie isole acqua potabile e altri beni di prima necessità. Ma per ora gli aiuti inviati a Tonga non possono atterrare per via delle cenere che ha ricoperto la pista dell’aeroporto dopo l’eruzione del vulcano, che ha provocato lo tsunami e tagliato poi tutti i collegamenti. Circa 200 persone hanno cercato ieri di ripulire la pista, ma ne erano stati liberati dalla cenere solo 100 metri.

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