Arte: Fabio Viale la provocazione di Lucky Hei
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Fabio Viale: la provocazione di Lucky Hei

Una provocazione riflessiva, questo è il messaggio di Fabio Viale per Milano nella Galleria Poggiali che apre la sua terza sede.

DAL 18 GENNAIO AL 30 MARZO 2018 FABIO VIALE INAUGURA LA NUOVA APERTURA DELLA GALLERIA POGGIALI DI MILANO ALL’INSEGNA DELLA PROVOCAZIONE

Viale, scultore sorprendente che attraverso la sua reinterpretazione visiva dei fatti riesce a catturare con un solo sguardo un mondo fatto di universi.

Tre saranno le opere esposte, una di queste un fac-simile della Pietà Vaticana di Michelangelo senza il Cristo. Infatti la figura del Cristo morto, riverso sulle gambe è stato sostituito da Lucky un ragazzo di colore, dalla storia molto toccante.

La mostra è curata da Sergio Risaliti per inaugurare il nuovo spazio espositivo milanese della galleria fiorentina che ha sede anche a Pietrasanta. Questo progetto è stato realizzato con la collaborazione del CAS – Centro Accoglienza Straordinaria di Torino.

Uno spazio nuovo che richiama quasi il White Cube, cubico, progettuale, site-specific, una vera e propria vetrina per un’opera alla volta, ma per molteplici idee.

Fabio Viale è uno scultore conosciuto per i marmi, le sperimentazioni “epiteliali”, il classicismo rivisitato. In questa occasione presenterà oltre alla Pietà, un manifesto di grandi dimensioni di Lucky Hei, il ragazzo nigeriano steso al posto del Cristo. E una registrazione audio, testimonianza reale del vissuto di Lucky, giovane di fede cristiana costretto a fuggire dal suo Paese a causa delle persecuzioni religiose.

Parliamo di un unicum dove l’arte testimonia grazie al suo potere comunicativo fatti di cronaca, vita reale e sofferenze che molte volte non si conoscono.

L’arte di comunicare

Molto ardito e provocatorio questo lavoro di Viale che “sfida scultoreamente” il Maestro Michelangelo in uno dei simboli religiosi forse tra i più toccanti degli ultimi secoli. Come se non bastasse il protagonista dell’opera viene sostituito con uno fatto di carne e ossa, pur sempre accolto tra braccia materne benevoli.

Sottolinea il curatore: «È la storia individuale di Lucky Ehi che diventa centrale. Una storia esemplare, paradigmatica, eppure simile a quella di migliaia di uomini e di donne che fuggono dal proprio Paese di origine in cerca di pace e di benessere, di libertà e fratellanza. Ecco che la storia di Lucky Ehi si sovrappone a quella di Gesù, Lucky Ehi è l’esausto che trova pace sulla Pietà al posto del Messia. Il messaggio cristiano in cui ha riposto speranza il giovane nigeriano – così come ci testimonia il tatuaggio – trova un compimento simbolico. E in questa storia dei nostri tempi, Maria – che è anche chiesa e comunità nell’iconografia religiosa – è la madre, la comunità laica, che accoglie e abbraccia consolando».

Galleria Poggiali, Milano: come arrivare

 

 

 

 

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