Dizionario Arte

Faruffini, Federico

Pittore italiano. Formatosi a Pavia sotto la guida di Giacomo Trecourt, subì il positivo influsso del pittoricismo di Giovanni Carnovali detto il Piccio, di cui fu amico. Nel 1856, trasferitosi a Roma, studiò la pittura barocca e frequentò artisti come Morelli, Celentano e Altamira, di cui apprezzò il rinnovamento del genere storico. Il soggiorno romano e successivamente un breve periodo di permanenza a Venezia (1859-1860) favorirono la maturazione del suo linguaggio verso una sapiente sintassi compositiva e una particolare attenzione per la resa luministica e cromatica, per la quale è stato considerato figura di passaggio tra la pittura del Piccio e quella degli Scapigliati. L’artista predilesse soggetti storici, religiosi e romanzeschi (L’Immacolata Concezione, 1957, Duomo di Pavia; La gondola di Tiziano, 1861, Civica Galleria d’Arte Moderna, Milano; Sordello e Cunizza, 1864, Pinacoteca di Brera, Milano), affiancando alla produzione di grandi dimensioni, a volte limitata da un eccessivo concettualismo dei temi, ritratti e dipinti di intonazione più intimista come La lettrice del 1864 (Civica Galleria d’Arte Moderna). Produsse anche un notevole numero di incisioni e nell’ultimo periodo di attività si dedicò alla fotografia. Nascita: Sesto San Giovanni 1833; Morte: Perugia 1869

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