Moda

Fashion Best of 2020, cosa rimane alla moda di questo 2020

Questo è l’anno della sottrazione. Il Fashion Best of 2020 narra l’oblìo della moda, impreparata dinanzi alla pandemia e resiliente in soli pochi casi

È un long black dress, il fashion best of 2020. E nessuno avrebbe mai potuto fare una previsione più funesta. Nero, appunto, con qualche macchia sbiadita di colore. Una sfumatura appena accennata. Un damascato dove in rilievo ci sono numeri in rosso.

Lo sostiene Raffaello Napoleone (amministratore delegato di Pitti Immagini) che, in una nostra recente intervista, comunica il calo di fatturato del 30% sottolineando, invece, la controtendenza del mercato cinese che ha, sostanzialmente, superato i consuntivi del 2019.

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Dior Cruise 2021

Tertium non datur. Un anno in stand by, due collezioni giocate sul nulla, sulla velocità e sull’inerzia. La moda del 2021 sarà la più insignificante degli ultimi decenni. Più fast e meno smart, probabilmente. Meno coraggiosa, figlia,  dell’adagio sugli allori di molte case di moda che alla prima difficoltà hanno dimostrato la loro inefficienza.

Così, ci siamo accontentati del phigytal per proteggerci dal contagio. Abbiamo visto il risorgere dalle ceneri di archivi arcaici come in Versace dove una collezione sommersa, proposta come innovativa, altro non è che un ripetersi di look pesanti ed esteticamente bruttini.

La moda, più in generale, ha cercato di vendersi ma è stato tutto fumo e poco arrosto. Abbiamo giocato sui numeri, su quelli probabilmente gonfiati dalle visualizzazioni sui social ma, conti alla mano, ci scopriamo inetti dinanzi alla verità: quest’anno, nell’Occidente, è stato un insuccesso. Una stasi che dovrebbe far aprire gli occhi a chi affronta la moda come mestierante, perdendoci l’armonia della poesia.

Look Giorgio Armani SS21presentato in TV

Fashion best of 2020, la fuga dei marchi. Armani nasconde la testa sotto la sabbia come gli struzzi?

La moda è consumismo. Soprattutto se hai quattro collezioni e rinneghi il format dei saldi che ha sempre aiutato a svuotare il magazzino. Armani è un gran signore. Chapeau! Ma perché rinnegare una massiccia produzione (anche fuori dall’area UE) sostenendo un cambio di rotta su produzioni più sostenibili? Questa è la regola della sottrazione? Bastava dire che gli anni 2020-2021 sarebbero stati di rallentamento: ci avremmo creduto tutti.

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Anche Gucci ha deciso di sfilare fuori calendario per “seguire i suoi tempi” presentando, così, un mini festival del cinema che ha convinto quasi tutti. Quasi.

L’unico marchio fedele a se stesso è stato Prada. Ha annunciato Raf Simons in qualità di co-direttore creativo e ha presentato la sua collezione in live (ma con un ridotto parterre di invitati), continuando a proporre la sua donna rivoluzionaria senza destar tanto clamore.

Saint Laurent SS21

2020: l’anno nero della moda

Cosa ci rimane, dunque, di questa annata? Nulla! O meglio, la consapevolezza che anche i grandi vivono le loro difficoltà con lo stesso timore degli emergenti. Nel novembre del 2020 mancano, all’industria moda, 29 miliardi di euro. Complice il lockdown e, più in generale, una cattiva gestione della pandemia, l’incertezza sul futuro e le difficoltà riscontrate dai settori, (anche dal turismo e dalla ristorazione); perché l’economia è circolare.

Fashion Best of 2020, Dior e gli altri

Pochi sono gli eventi legati alla moda. Quelli degni di nota, per intenderci. Tra questi, la sfilata Cruise di Dior tenutasi a Lecce, tra luminarie e tomboli, folklorismo e glamour. Abbiamo assistito al primo esempio di rinascita nella pandemia. Perché, ad oggi, ci guardiamo bene dallo scrivere “post Covid-19” nonostante l’arrivo del vaccino Pfizer-BioNtech e di AstraZeneca.

L’anno nero della moda, che dopo averci reso orfani di Ungaro, Stella Tennant, Giorgio Gucci e Pierre Cardin, ci ha comunque lasciato qualche emozione, un barlume di speranza per il futuro. Giorgio e il suo commemorativo fashion film, ad esempio, oppure la sfilata Saint Laurent spring/summer 2021 presentata sulle dune del deserto, modellate dal vento.

Questo è il 2020 per l’industria della moda. Un anno nero. Appunto, un long black dress.

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