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Fermata l’avanzata, Zelensky: «Non abbandoneremo le armi»

Un’altra notte di guerra: ma Kiev resiste ancora. Zelensky non si arrende

Fermata l’avanzata, Kiev resiste: terza notte di guerra in Ucraina: una delle più dure dice Zelensky, pronto a combattere e a fermare l’avanzata. Kiev ha resistito agli attacchi russi giunti fino alla capitale, senza arrendersi agli attacchi russi.

All’alba diversi colpi di proveniente da est, nella zona dell’aeroporti di Zhulyany. Durante la notte i russi hanno tentato di entrare a Kiev con droni e aerei.

Dopo una notte di forti combattimenti ed esplosioni, è stato avvertito un nuovo blitz di aerei a Kiev, costringendo i cittadini a correre ai ripari. L’esercito russo ha conquistato la città di Melitopol.

Fermata l’avanzata, Zelensky: «Sono ancora qui»

Zelensky ha lanciato un appello alla popolazione ucraina, affinchè non deponga le armi e difenda la capitale Kiev: «Non credete alle fake news, sono ancora qui», ha detto Zelensky postando un nuovo video su Twitter, respingendo le voci secondo cui era fuggito o aveva ordinato all’Ucraina di arrendersi. Nei 40 secondi di video, Zelensky parla mentre passeggia nel distretto governativo di Kiev, «giurando di continuare a combattere».

Zelensky: «La notte più difficile, ma l’alba arriverà»

Kiev è riuscita a difendersi un’altra notte, con il presidente Zelensky personalmente alla guida della resistenza. Il presidente ucraino ha respinto l’ipotesi di una fuga negli Stati Uniti chiedendo invece ‘munizioni’ per respingere il nemico. Il presidente non vuole lasciare Kiev, dove si trovano i suoi sabotatori: «Voglio munizioni, non un passaggio» ha affermato.

«Questa sarà la notte più difficile. Il nemico procederà. La notte sarà molto dura, ma l’alba arriverà», aveva preannunciato ieri sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso alla nazione.

«Il nemico dovrà inventarsi accuse sempre più assurde per spiegare l’aggressione…» ha poi aggiunto. Zelensky ha anche rilanciato la disponibilità al dialogo: «Il nostro obiettivo è fermare il bagno di sangue».

«È un momento cruciale per chiudere una volta per tutte la lunga discussione e decidere sull’adesione dell’Ucraina all’Ue» scrive in un tweet il presidente Zelensky pochi minuti fa.

 

All’Onu, intanto, la Russia ha posto il veto sulla bozza di risoluzione che chiedeva il ritiro delle truppe: 11 i voti a favore e tre astensioni tra cui quella della Cina, che ha attivato il piano di evacuazione dei suoi connazionali ed esortato al dialogo tra Mosca e Kiev. E mentre si fa strada l’ipotesi di una esclusione della Russia dal sistema Swift, S&P taglia i rating di entrambi i contendenti. Dagli Stati Uniti il presidente Joe Biden approva aiuti militari per 600 milioni di dollari all’Ucraina per «servizi di difesa», tra cui addestramento e istruzione militare. E sono oltre 100 mila gli ucraini in fuga dalla guerra, in migliaia espatriati verso Polonia, Ungheria, Slovacchia, Moldavia e Romania.

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Il presidente ucraino Zelensky

 

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