formalismo
Dizionario Arte

Formalismo

Formalismo. Termine usato nel dibattito sull’arte per descrivere un approccio (da parte del creatore o del critico) nel quale le qualità formali di un’opera -come linea, forma e colore -sono considerate come sufficienti per il suo apprezzamento, e tutte le altre considerazioni -la rappresentabilità, l’etica o gli aspetti sociali -sono considerati secondari o ridondanti.

L’idea che le qualità formali possono avere significato o risonanza indipendentemente dalla funzione rappresentativa fu essenziale per lo sviluppo dell’arte *astratta, e diversi scrittori d’arte famosi nel XX secolo furono fondamentalmente di tendenze formaliste, inclusi Clive Bell, Roger Fry e Clement Greenberg. Molti altri scrittori si opposero con forza a queste idee, poiché credevano che la forma e il ‘contenuto’ siano in larga misura interdipendenti.

Il formalismo  particolarmente contrastato

Il formalismo   particolarmente contrastato nei paesi comunisti, specialmente nella Russia staliniana, dove si sosteneva che l’arte dovesse servire a scopi educativi e morali ed essere d’ispirazione per le masse (vedi realismo socialista) Si condannava qualsiasi cosa che suggerisse un qualche elitarismo culturale.

Le autorità sovietiche consideravano il formalismo come un sintomo della decadenza occidentale, a tal punto che la parola era usata di fatto come un insulto per oltraggiare l’arte occidentale o la sua influenza.

Gli artisti colpevoli o sospettati di formalismo  perseguitati e spinti a compiere una ritrattazione pubblica delle loro colpe. Questo riguardava scrittori e compositori così come pittori e scultori. Nel 1936, per esempio, Dimitri Sõostakovicõ fu attaccato sulla Pravda con l’accusa di produrre “confusione di sinistra invece che musica per la gente” nella sua opera Lady Macbeth di Mzensk, della quale si diceva che “stuzzica i gusti pervertiti del pubblico borghese all’estero”.

In letteratura “l’accusa di formalismo implica comunemente che un romanziere ha dedicato troppa attenzione alla trama, ai caratteri e alla descrizione, e che la sua opera manca della richiesta qualità dell’ispirazione” (C. Hunt, Breve guida al gergo comunista, 1957).

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