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Francesca Amfitheatrof come non l’avete mai conosciuta

Francesca Amfitheatrof chiamata alla corte di Louis Vuitton

Le griffe di moda sempre più convinte che il design sia la chiave di successo delle collezioni: Francesca Amfitheatrof, per Louis Vuitton,  conferma la regola.

La maison francese ha dimostrato, negli ultimi mesi, la salda volontà di rinfrescare la sua immagine.

Confermato Nicolas Guesquière alla direzione creativa della linea donna, e annunciata la nomina di Virgil Abloh nel ruolo di direttore creativo della linea uomo, oggi, il nome di Francesca diventa ridondante nella griffe.

Francesca Amfitheatrof sarà anche poco nota in Italia ma il suo curriculum vanta collaborazioni importantissime.

Può essere definita una cittadina del mondo.

Nasce nel maggio del 1969 a Tokyo. Trascorre la sua vita con in mano una valigia intessendo legami culturali differenti che hanno forgiato la sua creatività.

Il Central Saint Martin, la Chelsea Art School e Il Royal Collage of Art sono diventati, per la

Mame Moda Francesca Amfitheatrof come non l'avete mai conosciuta. Tiffany
Francesca Amfitheatrof durante una serata di gala Tiffany

designer, il campo dove apprendere le tecniche di lavorazione dei gioielli che oggi fanno sognare il mondo.

Guidata da una buona stella è al Royal Collage of Art che la designer del gioiello incontra Giovanni Corvaja.

L’artista dell’oreficeria, nato a Padova nel 1971, le insegna e l’aiuta a creare diverse leghe d’oro.

Non solo, nell’ambito del programma scolastico del college sopracitato, Amfitheatrof si confronta con una realtà tutta italiana: Alessi.

È lo stesso Alberto Alessi a farle siglare il contratto con l’azienda. La sua collaborazione inizia nel 2000 e negli anni prosegue con una produzione di forte carattere e dal design incisivo.

La sua creazione più celebrata è l’ Amfitheatrof: una coppa in acciaio lucido con applicazioni a traforo, oggi proposta anche nella decorazione Extra Ordinary Metal che riscopre la Granulazione Etrusca.

Francesca, nonostante un susseguirsi di collaborazioni di tutto rispetto, è ricordata per la sua fruttuosa collaborazione in Tiffany & Co.

Ma andiamo per ordine.

La sua prima collezioni di gioielli in argento è stata esposta nella Galleria White Cube di Londra nel 1993.

A credere nelle sue doti è Jay Jopling, famoso mercante d’arte in attività nel Regno Unito.

La sua attività si svolge in tutto il mondo e abbraccia diverse tipologie di universi artistici.

Nel 2001 co-fonda, assieme a Mark Saunders e Julia Chapman, la RS & A, un’agenzia di artisti contemporanei interfacciando con artisti di fama internazionale come Maurizio Cattelan, Damien Hirst e Yayoi Kusama.

Appassionata gallerista, Francesca Amfitheatrof organizza mostre ed eventi.

È doveroso citare l’esposizione “Cornucopia” di Damien Hirts al Museo Oceoanografico di Monaco e la mostra “Agony and ecstasy“, curando ventitré opere della collezione d’arte contemporanea di François Pinault.

In seguito, nel 2013, ha curato la mostra personale in continente asiatico, dal titolo “The Sleep of Reason“, lavorando a stretto contatto con Chapman.

In Italia Francesca Amfitheatrof ha lavorato affiancando le attività di maison Gucci  nell’eponimo museo.

A firenze lavora come Haed Curator  con la video arte “Amore e Morte” (2011) dell’artista americano Bill Viola, “Lo Spirito vola” di Paul Fryer e con la mostra “Early Works ” (2013) di Cindy Sherman.

Nel 2014 arriva la chiamata che sconvolgerà la sua carriera artistica.

La griffe di alta gioielleria statunitense, fondata nel lontano 1837 da Charles Lewis Tiffany e John B. Young a Manhattan, la nomina direttore del design.

La sua prima collezione è stata lanciata nel 2015 e fu suggellata da una campagna pubblicitaria scattata da Craig McDean.

Seguono le collezioni “Victoria Bows & Infinity” (2015), “Return to love” 82016), “1837” (2017), “Collectibles” (2017), e “Sweet Nothings” (2017).

Francesca ha lavorato anche per le collezioni Haute Couture della griffe elaborando la Tiffany Blue book Collection, con duecentocinquanta pezzi unici.

Le collezioni erano intitolate “The Art of the Sea” (2015), “The Art of Transformation” (2016) e “The Art of the Wilde” (2017).

Il suo codice estetico elegante, personale e ricco di ispirazione è stato un appiglio per maison Louis Vuitton, alla ricerca di un designer capace di sposare la causa della griffe non alterandone l’immagine.

Michael Burke, Presidente e CEO di Louis Vuitton, è lieto di dare il benvenuto a Francesca Amfitheatrof“, si legge in una nota fatta trasmettere dall’azienda.

L’estro creativo di Amfiteatrof, la sua esperienza e il suo background contribuiranno a plasmare le categorie di gioielli e orologi di Louis Vuitton“, conclude il commento.

 

 

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