Enoteca dai Tosi
Design,  Architettura

FRANCESCO LIBRIZZI E LA SUA ARCHITETTURA

Librizzi in breve

Francesco Librizzi nasce a Palermo nel 1977 e si laurea nella sua città natale, ma si stabilisce e muove i suoi primi passi nel campo dell’architettura a Milano. Dopo l’esordio in collaborazione con Marco Rizzatto per la ditta Luceplan, fonda e inizia a dirigere nel 2005 il suo quartier generale: Francesco Librizzi Studio. Ad oggi è stimato a livello internazionale e non a caso alcuni dei suoi allestimenti hanno avuto il privilegio di essere esposti in quello che forse potremmo definire il museo più famoso al mondo. Il Museé du Louvre ha infatti ospitato per ben due volte (nel 2002 e nel 2008) i suoi lavori, innalzandolo ad uno dei progettisti più in vista della sua generazione. Numerosi sono anche i premi che ha conseguito, del tutto degni di una personalità del suo calibro. Giusto per citarne alcuni, li elenchiamo in ordine cronologico qui sotto:

  • 2006, Menzione d’Onore “Arcate di Greco”: riqualificazione arcate viadotti ferroviaria.
  • 2008, Primo Premio nel concorso per la proposta di restaurazione delle Corti di Baires, Milano.
  • 2008, Primo Premio ex aequo al Prix Émile Hermès, “Le sens de l’objet”.
  • 2012, Secondo Premio nel concorso per Archivio Pavilion, Messico.
  • 2014, Menzione d’Onore XXIII Compasso d’Oro ADI.
  • 2015, Vincitore dell’ Azure Awards per il miglior design d’interni residenziale 2015.

Lo Studio

Come detto in precedenza il Francesco Librizzi Studio, viene fondato a Milano del 2005 e fin da subito si occupa di sviluppare progetti di interni, allestimento, design e architettura in generale. Il suo lavoro è stato pubblicato su diverse testate internazionali che trattano di architettura e costume come Domus, Abitare, Wallpaper. L’attuale team tutto italiano, è composto, oltre al leader, da altre quattro figure professionali.

Francesco Librizzi Studio
Il team dello studio Francesco Librizzi

I progetti

Presentiamo in seguito due dei progetti curati e ideati dallo studio in questione, riportandone foto e un breve commento.

D-1: esposto in occasione della XXI Triennale di Milano, questo lavoro trae parte della sua ispirazione da uno spazio caratteristico delle case tradizionali di Beirut, il Diwaan (da notare l’assonanza con l’intitolazione del progetto) adibito appositamente per vivere dei momenti conviviali con gli ospiti. Da ciò questa installazione tre una riflessione sul concetto di confine e di limite tra ambiente esterno/interno e tra mondo degli oggetti e mondo degli uomini, grazie a tre “recinti” che  suddividono lo spazio in altrettanti ambienti. Ascolta la spiegazione completa qui.

Enoteca dai Tosi: progettato nel 2017 per essere realizzato a Matera, questo lavoro ruota attorno all’interpretazione dell’idea di profondità, in quanto tutto l’ambiente si avvale di quest’ultima in maniera inedita e inaspettata. Caratteristica è anche la gestione dei molteplici spazi interni, tutti caratterizzati da una variegata presenza e utilizzo di forme differenti. Il tutto è connesso tramite un sapiente uso di scalinate (tema molto caro a Librizzi) che portano all’ambiente più profondo a pianta circolare. In questo luogo vengono conservati una nutrita serie di vini pregiati, disposti appunto circolarmente e degustabili all’interno di quella che potremmo definire una bolla termoregolata.

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