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Francia: boom di prenotazioni ai vaccini dopo l’annuncio di Macron sul Green Pass

Macron in Francia stabilisce l’obbligo di Green Pass per ristoranti, mezzi e altre attività ed è subito boom di prenotazioni ai vaccini

Ventimila prenotazioni al minuto per un totale di 926mila in un’unica sera: è stata questa la reazione dei francesi dopo l’annuncio fatto ieri sera lunedì 12 luglio da Emmanuel Macron. Il presidente ha infatti dichiarato che in Francia a partire da agosto, per entrare nei ristoranti, per salire sui treni e svolgere altre attività quotidiane, sarà necessario essere in possesso del Green Pass. Questo provvedimento ha come scopo quello di scongiurare una quarta ondata derivante dalla Variante Delta. Questo ceppo del virus infatti, di fronte ad un Paese dove molti non sono ancora vaccinati, rischia di mettere nuovamente in ginocchio la società e l’economia.

“Abbiamo registrato 20.000 appuntamenti al minuto, un record assoluto, dall’inizio della campagna (di vaccinazione)” ha precisato il capo del sito di prenotazione on-line Doctolib, Stanislas Niox-Chateau.

Emmanuel Macron: in Francia da agosto servirà il Green Pass

Il presidente francese, che fino ad ora aveva sempre mostrato grande comprensione anche verso i più dubbiosi nei confronti del vaccino, si è definitivamente spostato su una linea d’azione più dura. A differenza dell’anno scorso a quest’ora, una soluzione per combattere la pandemia c’è ed è l’unica arma possibile in questo momento.

«Vaccinatevi. Non possiamo far portare il peso dei disagi a chi ha avuto il senso civico di vaccinarsi».

Sono state queste le parole del presidente di fronte ad una variante Delta che sta espandendo i confini dei suoi contagi e che rischia di provocare una quarta ondata le cui conseguenze sarebbero devastanti.

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Francia: ristoranti, mezzi e altre attività solo con il Green Pass

Il provvedimento dichiarato da Macron sarà graduale e si espanderà pian piano a sempre più ambiti sociali. Chi non è vaccinato non potrà andare al ristorante, al cinema, nei musei, nei centri commerciali, non potrà prendere aerei o treni. In alternativa al Green Pass, si dovrà esibire periodicamente un test Covid negativo, che a breve però non sarà più gratuito. Questa mossa “non è un ricatto” ma è una misura necessaria per evitare di “chiudere il Paese”.

Obbligo di vaccinazione per medici e infermieri

Macron ha poi annunciato l’obbligo di vaccinazione per il personale medico e infermieristico e per chiunque lavori con persone fragili, come i i dipendenti delle case di riposo.

“A partire dal 15 settembre, se siete medici o paramedici e non siete vaccinati, non potrete più lavorare e non verrete più pagati”.

Questa è la dichiarazione del ministro della Salute francese, Olivier Véran, in seguito all’annuncio del presidente Macron.

Da oggi in Francia, scegliere di non vaccinarsi smetterà di essere un’azione priva di conseguenze. Chi non si vaccina mette a rischio sé e soprattutto gli altri e questa scelta personale comporterà dei disagi sociali e limitazioni non indifferenti.

Le reazioni dei francesi

Se la dichiarazione di Macron ha provocato una corsa ai vaccini da un lato, dall’altra molti sono insorti.  Florian Philippot, ex braccio destro di Marine Le Pen e fondatore del movimento dei Patriotes, lavora da mesi al movimento anti-mascherina, anti-vaccino e «contro la dittatura sanitaria». Dopo ieri Philippot ha esortato i francesi a boicottare ristoranti e negozi che si adegueranno alle misure stabilite da Macron. Come lui, anche l’eurodeputata ecologista Michèle Rivasi ha denunciato l’introduzione di un «apartheid nel Paese dei diritti dell’uomo». Ciononostante i numeri parlano chiaro, e il quasi milione di prenotazioni effettuate in un giorno è esattamente il risultato che si puntava ad ottenere per una tutela maggiore contro il Covid e la dilagante variante Delta.

Se questa linea d’azione dovesse rivelarsi efficace e comportasse un notevole incremento della campagna vaccinale su larga scala, così com’e accaduto in Francia in sole 24 ore, non si può escludere che possa essere messa in atto da altri paesi europei.

 

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