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Franco Frattini: nuovo nome di centrodestra per il Quirinale che piace a Conte, ma il PD non è d’accordo

Salvini propone Franco Frattini per le elezioni, ma sono molti i problemi legati al suo nome

Franco Frattini è il nuovo nome presentato dal centrodestra per le elezioni al Quirinale. Si trova nella rosa di nomi che Matteo Salvini sta proponendo ai grandi elettori della sua coalizione. E Frattini sembra trovarsi anche nelle simpatie di Giuseppe Conte, che aveva trovato il suo appoggio durante il primo governo quando si aprì la partita delle sanzioni europee alla Russia.

Ma è proprio la questione Russia che potrebbe ostacolare Frattini nella sua candidatura.

Chi è Franco Frattini

Franco Frattini, nato a Roma nel 1957, è stato due volte ministro degli Esteri durante i governi di Berlusconi. Laureato in giurisprudenza, ha iniziato la carriera di avvocato nel 1984, diventando poi magistrato del Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte.

Dopo aver ricoperto il ruolo di consigliere giuridico per Claudio Martelli, è diventato segretario generale alla presidenza del Consiglio nel 1994. È stato anche presidente del Comitato di Controllo dei servizi segreti, eletto in Parlamento con Forza Italia. Come ministro degli Esteri appoggiò dal punto di vista logistico l’invasione dell’Iraq da parte degli Usa.

Oggi il suo nome circola come possibile candidato centrodestra per il Quirinale. Ma l’impressione è che anche la sua candidatura sia da bruciare.

franco frattini

I problemi nella candidatura di Frattini

Il PD ha già alzato un alto muro nei confronti della nomina di Frattini. Innanzitutto, si tratta di un nome di centrodestra. E invece il partito aveva ribadito di evitare nomi di parte. Ma c’è un ulteriore problema.

All’inizio del Conte I, Frattini si schierò con il premier che chiedeva lo stop delle sanzioni alla Russia. Oggi, con 60 unità russe di combattimento schierate al confine con l’Ucraina, la sensibilità su questo tema di un possibile futuro Presidente è tutt’altro che un dettaglio.

Non solo. Poco più di un mese fa, Frattini rilasciò un’intervista dove spingeva per un avvicinamento tra Mosca e Roma. «L’Italia doveva fare di più durante la crisi ucraina per esercitare una forte azione su Putin, che forse avrebbe ascoltato. Ha scelto, invece, di acquetarsi sulla politica acritica delle sanzioni di Obama». Queste erano le sue parole.

Insomma, una posizione che rende problematica l’ascesa di Frattini al Quirinale. Le sue propensioni russofile non ne rendono il nome più adatto, proprio nel periodo di crisi Russia-Ucraina.

 

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Editor: Susanna Bosio

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