Fiera libro Francoforte
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Frankfurter Buchmesse: anche la Fiera del libro di Francoforte in formato digitale

Anche gli amanti del cartaceo devono fare i conti con il touchscreen

Fiera libro Francoforte

Frankfurter Buchmesse, ossia la Fiera del libro di Francoforte, è la fiera dell’editoria più importante al mondo e quest’anno, a causa dell’attuale crisi sanitaria, sarà in formato digitale. Per la compravendita dei diritti, gli editori potranno utilizzare una piattaforma online fatta ad hoc per l’occasione.

La riorganizzazione ai tempi del covid

Nonostante la Buchmesse sia principalmente diretta ai professionisti del settore, comunque ci saranno attività in streaming dedicate ai lettori. Infatti da anni i visitatori della Fiera vi ci partecipano spinti dalla logica che ci sta dietro: nonostante il suo essere stata pensata come luogo dove concludere affari, la Fiera del libro di Francoforte rappresenta più un’opportunità di contatto e di pubbliche relazioni.

“E’ una scelta che ci addolora. […] Comprendiamo perfettamente le ragioni della decisione. Noi stessi come Aie siamo stati costretti a cancellare l’edizione 2020 di Più libri più liberi. Con la Fiera di Francoforte e altre 17 fiere in tutta Europa collaboriamo nella rete Aldus perché le difficoltà di questi mesi possano essere l’occasione per una crescita futura”.

– Ha dichiarato Riccardo Franco Levi, presidente dell’Associazione editori italiani (Aie), che sottolinea l’impegno dell’Italia nel partecipare all’edizione del 2024 come paese ospite d’onore

Francoforte Manifestazioni “ibride”

Per un evento come la Buchmesse, che “prospera sugli scambi internazionali”, sicuramente non sarà facile il conformarsi adeguatamente ad un mondo post Covid. Tuttavia, la Fiera continuerà ad avere la sua doppia funzione di mercato dei diritti e di manifestazione culturale. Nello specifico l’evento sarà suddiviso tra incontri dal vivo in città e incontri online dove sarà disponibile un catalogo dei diritti editoriali – l’attenzione sarà sicuramente più spostata verso le offerte digitali.

Irvine Welsh, Elizabeth Gilbert, Don Wislow, e John Niven sono solo alcuni dei nomi più importanti che saranno presenti come ospiti.

“La Fiera di Francoforte non è solo la più grande fiera editoriale al mondo, ma è anche un’impresa in costante evoluzione. Vitale, agile e capace di adattarsi”

-Karin Schmidt-Friderichs: presidentessa dell’Associazione tedesca editori e librai (Börsenverein des Deutschen Buchhandels)

Secondo Donald Wich, che è il managing director per l’Italia, il mix di manifestazioni “ibride” potrebbe essere positivo per il sistema fieristico. I vantaggi del digital si manifesteranno a livello di incrementi sia  il numero di buyer, sia  la quantità di contenuti disponibili.

Soprattutto per  il design, le iniziative digitali (pre e post fiera) accompagneranno e saranno complementari agli eventi fisici. Si è arrivati alla decisione di evitare formule esclusivamente digitali perché, per funzionare, una fiera deve rimanere fisica e basata sugli incontri face to face.  Sulle rive del fiume Main, gli appuntamenti del design da non perdere sono: Ambiente, Heimtextil, ISH e Light + Building.

La resilienza tedesca

In programma c’è la revisione della struttura dei costi ma comunque non sono previsti tagli drastici. D. Wich ammette:

Le fiere hanno una rilevanza sistemica che va oltre il business generato dai padiglioni, basti pensare all’indotto per la città e il territorio circostante. I nostri soci sono pubblici e in generale la Germania sta sostenendo in maniera importante i settori strategici, pertanto da noi non sono previsti ridimensionamenti particolari.”

e continua:

“Arriveremo al momento della ripresa economica avendo mantenuto in gran parte la struttura del 2019, per poter così servire da motore per il rilancio dell’economia. Anche perché ogni ripresa trae origine dalle esportazioni, e la fiera è un passaggio necessario per le aziende che vogliono aumentare l’export

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