Dizionario Arte

Funi, Achille

Formatosi all’Accademia di Brera con Cesare Tallone, nel periodo precedente la guerra si avvicinò alla poetica del Futurismo, che interpretò in modo personale accompagnando la scomposizione delle forme a un forte senso dei volumi (L’uomo che scende dal tram, 1914, CIMAC, Milano) e aderì al gruppo Nuove Tendenze, fondato nel 1913 da Leonardo Dudreville. Dal 1919-1920 la sua ricerca si indirizzò verso una costruzione pienamente classica della figura, che divenne la sua cifra stilistica, ispirata dall’amore per gli esempi dell’antico rivisitati in chiave lirica (Saffo, 1924, collezione privata). Risalgono a questi anni opere quali La Terra (1921, collezione privata) e Maternità (1921, collezione privata, Torino), inseribili nel clima generalmente definito di ritorno all’ordine, che già rispecchiano quella che sarà, di lì a poco, la poetica di Novecento, movimento di cui Funi fu uno dei membri principali. Dal 1930 fu attivo anche nell’ambito della pittura monumentale (nel 1933 firmò il Manifesto della pittura murale scritto da Sironi), coniugando la ripresa di miti antichi con una spiccata abilità narrativa, come dimostrano gli affreschi per il Palazzo Comunale di Ferrara (1933-1937). Dal 1940 insegnò affresco all’Accademia di Brera e nel 1957 ne venne nominato direttore, succedendo ad Aldo Carpi. Nascita: Ferrara 1890; Morte: Appiano Gentile 1972

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!