Fotografia

Gabriele Basilico, Dancing in Emilia

Le foto scattate dal grande Gabriele Basilico nel suo viaggio nei dancing in Emilia Romagna in mostra a Milano, allo Spazio Nonostante Marras.

Gabriele Basilico nel 1978 ha fatto un giro nella miriade di discoteche che avevano popolato la zona tra Parma e Ravenna. Alla fine degli anni Settanta il boom del liscio di Raoul Casadei e degli scatenati ritmi di John Travolta, sostenuti dall’intraprendenza di alcuni mecenati dell’evasione musicale di massa, riempì questi luoghi di un pubblico folto e indifferenziato.

In un turbinio di minigonne, luci stroboscopiche, abiti eleganti e papillon, l’obiettivo curioso e mai banale del celebre fotografo cercò di svelare il successo che accompagnava l’avvento della musica di rottura, che andava imponendosi sulla scena italiana ma che conviveva ancora con i ritmi della tradizione.

La ricerca del maestro, scomparso nella sua Milano nel 2013, non si limita a una mera campionatura di stampo sociologico, ma interviene  in modo frontale e partecipe: Basilico utilizza il flash quale strumento principe di questa sua ricerca, come un riflettore teatrale che isola e seleziona i personaggi su un palcoscenico.

Gabriele Basilico, Dancing in Emilia Archivio Gabriele Basilico
Gabriele Basilico,
Dancing in Emilia
Archivio Gabriele Basilico
Come scrive Giovanna Calvenzi in “Dancing in Emilia”(Silvana Editoriale, 2013) “Basilico ricerca con i suoi soggetti un rapporto recitato, dove le immagini nascono dalla performance collettiva e dall’interazione fotografo-fotografato.
La sua comprensione e la sua partecipazione, inizialmente solo parziali, si ampliano nello svolgersi del lavoro. Indirizza dapprima la sua analisi critica verso gli spazi, gli imbottiti di plastica, il plexiglass, i neon e i finti ori, gli oblò e il peluche.
Poi, con un deciso slittamento dall’ incombenza professionale, passa dagli arredi e dai decori al pubblico, alla ricerc a di momenti emblematici, di volti, di situazioni.
Gente che balla, ritratti, il flash scava nel buio e ferma momenti, gesti, sorrisi, presenze e assenze, è strumento di indagine ma anche e soprattutto segno di riconoscimento, l’avvertimento dell’operazione in corso, un “memento” per chi vuole sfuggirgli e un punto di riferimento per chi, in processione spontanea, vuole essere parte della rappresentazione che il fotografo sta mettendo in scena”.
La mostra è a cura di Francesca Alfano Miglietti con la collaborazione dello Studio Gabriele Basilico.

Gabriele Basilico, Dancing in Emilia

Dal 23 febbraio al 26 marzo 2017

Spazio Nonostante Marras, Via Cola di Rienzo 8, Milano

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