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Gas russo e il piano del governo: l’Italia firma l’accordo con l’Algeria

Indipendenza dal gas russo e ottimizzazione dei consumi energetici: i piani del governo italiano

Il piano del governo: Draghi è volato ieri 11 febbraio 2022 in Algeria per prevenire una possibile chiusura dei rubinetti del gas proveniente dalla Russia.

Accompagnato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e dal ministro per la Transazione ecologica Roberto Cingolani, l’obiettivo del Governo è quello di cercare altre fonti di rifornimento alternativo al gas russo, portando nel nostro paese un aumento delle forniture di circa 9 miliardi di metri cubi di gas, in modo tale da non trovarci impreparati nel caso in cui Putin dovesse chiudere i rubinetti.

Bisognerà attendere, però, il 2023 o il 2024 per completare l’incremento di 9 miliardi di metri cubi di gas, capace da solo di colmare un terzo del fabbisogno da sostituire. Lo stesso vale per i 5 miliardi di metri cubi dal Congo e le rinnovabili che pretendono investimenti e pazienza.

«Continuiamo a lavorare senza sosta per la sicurezza energetica del nostro Paese» ha scritto Luigi Di Maio su Twitter dopo l’incontro in Algeria.

Dopo la firma dell’accordo bilaterale Italia-Algeria, tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il Presidente della Repubblica algerina democratica e popolare, Abdelmadjid Tebboune, il premier ha detto: «I nostri governi hanno firmato una dichiarazione d’intenti sulla cooperazione bilaterale nel settore dell’energia. A questa si aggiunge l’accordo tra Eni e Sonatrach per aumentare le esportazioni di gas verso l’Italia. Vogliamo accelerare la transizione energetica e creare opportunità di sviluppo e occupazione».

«Subito dopo l’invasione dell’Ucraina, avevo annunciato che l’Italia si sarebbe mossa con rapidità per ridurre la dipendenza dal gas russo. Il Governo è al lavoro per difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto» ha aggiunto.

Il piano del Governo per aumentare le forniture di gas da altri paesi

L’Algeria è oggi il secondo paese per forniture di gas all’Italia dopo la Russia, che solo lo scorso anno aveva esportato verso l’Italia circa 29 miliardi di metri cubi di gas.

L’accordo tra Italia e Algeria è stato firmato dall’amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, e dal presidente della società algerina Sonatrach, Toufik Hakkar.

3 miliardi di metri cubi di gas in più saranno forniti già quest’anno, mentre nel 2023 l’aumento della fornitura sarà di 6 miliardi di metri cubi.

Per il trasporto del gas algerino sarà impiegato Transmed, il gasdotto che mette in collegamento l’Algeria e l’Italia passando per la Tunisia.

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Cosa succede se Putin chiude i rubinetti: il piano dell’Italia per ridurre i consumi

Cosa potrebbe succedere se Vladimir Putin dovesse chiudere all’improvviso i rubinetti del gas?

Si sono riuniti ieri a Palazzo Chigi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, il ministro dell’Economia Daniele Franco, il sottosegretario con delega ai servizi Franco Gabrielli e il ministero della Transazione ecologica.

Gli obiettivi in questo momento sono due: cercare fonti alternative al gas russo e “migliorare” i prezzi dei consumi energetici dei cittadini e delle aziende italiane.

Ma se il presidente russo dovesse chiudere totalmente i rubinetti, si aggiungerebbero il taglio dell’illuminazione di edifici, monumenti e luoghi pubblici. Si punta anche all’investimento nel campo delle rinnovabili, rendendo più agevole l’impianto di installazioni.

Contenere anche lo spreco energetico durante i mesi estivi è tra gli obiettivi del governo. Tra le opzioni c’è anche la rimodulazione dell’attività industriale di alcune aziende, in particolare quelle dell’acciaio e della ceramica, che consumano molta energia.

 

Editor: Vittoria Ferrari

 

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