Dizionario Opera

Genoveva

L’unica opera teatrale di Schumann fu composta a Dresda nel 1848. Al debutto ebbe tiepida accoglienza, e neppure in seguito ha goduto dei favori del pubblico: ripresa talvolta nel corso dell’Ottocento, è stata pochissimo rappresentata nel XX secolo. Una possibile ragione è da attribuire agli squilibri del libretto, nel quale non è difficile ravvisare la compresenza di parti di testo di Reinick (l’amico letterato e pittore cui Schumann aveva originariamente affidato la prima stesura), di Tieck, Hebbel e dello stesso compositore. Tuttavia Genoveva rappresenta forse il maggiore titolo teatrale nell’ambito dell’opera tedesca tra Weber e Wagner.

Atto primo . Congedatosi dall’amata moglie Genoveva e lasciatala sotto la tutela del suo luogotenente Golo, Siegfried, conte di Brabante, parte per combattere i saraceni al fianco di Carlo Martello. Golo si invaghisce di Genoveva e, in un momento in cui giace semiaddormentata, la bacia voluttuosamente; la strega Margaretha, che ha visto la scena, promette aiuto al luogotenente per ottenere l’amore della donna.

Atto secondo . Vedendo rifiutate le sue profferte amorose, Golo medita vendetta e, consigliato dalla perfida Margaretha, organizza un piano che metta in cattiva luce l’innocente Genoveva: fa in modo che i cortigiani penetrino di notte nei suoi appartamenti e vi trovino il fedele servitore Drago, precedentemente entrato per ordine dello stesso Golo. Mentre lo sfortunato Drago è condannato a morte, Genoveva viene rinchiusa nella torre del castello, in attesa del giudizio di Siegfried.

Atto terzo . Siegfried si trova a Strasburgo, ferito; qui riceve una missiva di Golo, che lo informa del tradimento della moglie. Impossibilitato a muoversi, Siegfried convoca Margaretha affinché gli mostri, attraverso uno specchio magico, quanto è realmente accaduto nel castello; Margaretha evoca false immagini, suscitando la sdegnata reazione del combattente, che manda in frantumi lo specchio magico. Intanto, alla strega appare lo spirito di Drago, che la minaccia di una orribile morte tra le fiamme se non racconterà la verità.

Atto quarto . Genoveva, che ha inutilmente proclamato al cospetto di tutti la propria innocenza, si trova in un bosco nei pressi del castello e sta per essere giustiziata da Golo: invano quest’ultimo le ha offerto salvezza in cambio del suo amore. Ma mentre la crudeltà di Golo sta per abbattersi sull’innocente, uno squillo di corni annuncia l’arrivo di Siegfried che, fatto ormai consapevole dell’innocenza della sposa, la trae finalmente in salvo, sgominando i crudeli sicari.

Lontana tanto dalla maestosa magniloquenza del grand-opéra francese quanto dal primato della melodia nel melodramma italiano coevo, Genoveva si colloca a pieno titolo nell’alveo della nascente opera romantica tedesca. Di tale modello condivide infatti tutti i principali tratti distintivi: la scrittura orchestrale, densa e preminente su quella vocale; l’uso ben calcolato del Leitmotiv, ai fini di una caratterizzazione sinfonica dei personaggi; la vocalità, impostata sulla libera declamazione del testo; il rifiuto delle forme chiuse e la preferenza per forme fluide, che si succedono l’una nell’altra senza soluzione di continuità; l’argomento di natura leggendaria, medioevale, cavalleresca; la predilezione per l’elemento fantastico-magico-demoniaco; la finalità etica dell’assunto, che suona come ennesima affermazione dell’amore coniugale (qui certo non è dimenticata la lezione del Fidelio ); la sconfitta delle forze del male. Nonostante le critiche di Wagner, che inutilmente suggerì a Schumann di modificare la struttura dell’opera, Genoveva non è priva di una certa evidenza teatrale: nei quattro atti in cui è esemplata, l’assunto drammatico si dipana con incisiva rapidità. L’unico rilievo critico che trova d’accordo pressoché tutti i commentatori è piuttosto la mancanza di una definizione psicologicamente approfondita dei personaggi: a parte Golo, di cui è sufficientemente delineata la contraddittoria figura di amante crudele, difficilmente la musica riesce a tratteggiare adeguatamente la malvagità di Margaretha, la nobiltà di Siegfried e la bontà di Genoveva. Un’altra possibile ragione della scarsa circolazione dell’opera consiste nella mancanza di pagine di facile presa; trattandosi di un’opera essenzialmente sinfonica, non è un caso che la pagina più giustamente famosa sia l’ouverture, un brano articolato in forma-sonata nel quale riecheggiano i Leitmotive principali (quello dell’amore di Golo per Genoveva, della rabbia di Golo per il rifiuto, del trionfo del bene sul male) e, con essi, i diversi climi espressivi dominanti nell’opera.

Type:

Opera in quattro atti

Author:

Robert Schumann (1810-1856)

Subject:

libretto di Robert Reinick, dalle tragedie Das Leben und Tod der heiligen Genoveva di Ludwig Tieck e Genoveva di Friedrich Hebbel

First:

Lipsia, Stadttheater, 25 giugno 1850

Cast:

Siegfried, conte di Brabante (Bar); Genoveva, sua moglie (S); Golo, suo luogotenente (T); Margaretha, strega (Ms); Drago, servitore di Genoveva (B); Hidulfus, vescovo (Bar); Balthasar (B) e Caspar (Bar), servi; cavalieri, gentiluomini, popolo, vassalli, s

Signature:

e.g.

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