Mame arte GIÓ MARCONI PRESENTA AMELIE VON WULFFEN galleria
Arte,  Mostra

Giò Marconi presenta Amelie Von Wulffen

Nuova interessante  mostra alla galleria  milanese Gió Marconi: Ragazze dietro le sbarre (Mädchen hinter Gittern) di Amelie Von Wulffen.

Artista raffinata, la  tedesca Amelie Von Wulffen,  rivisita citazioni della storia dell’arte con inserimenti di autoritratti, illustrazioni di storie famigliari, di stati d’animo, ansie e desideri.

Un alter ego immaginario che prende forma sulle tele di recente esecuzione con pennellate veloci e gestuali, che definiscono fisionomie, paesaggi, oggetti e sfondi. Tutto ciò in mostra nella seconda personale milanese alla  Gió Marconi

Mame arte GIÓ MARCONI PRESENTA AMELIE VON WULFFEN untitled
Amelie von Wulffen, Untitled, 2018,

Lo stile dell’artista

Le opere più recenti di Amelie von Wulffen raccontano la sua lunga analisi della pittura come un mezzo che  spesso sembra sperimentare senza consapevolezza di sé. La Von Wulffen venera la pittura, per la sua storia e attinge a questo medium dall’interno, prendendone in prestito i capitoli meno eccellenti.

Utilizza la schiettezza della tonalità marrone, peculiare della tavolozza tedesca – dalla pittura di genere del XVIII secolo fino ad Anselm Kiefer – come se fosse un genere tutto suo. Non tralascia nemmeno i gradi più bassi della pittura. Nelle sue opere si leggono brani chiaramente ispirati ai prodotti di massa, come i quadri-suovenir, che si trovano nelle località di villeggiatura.

In particolare, le opere in mostra alla Gió Marconi sono permeate dal gusto della pittura di genere, come quando l’artista  accosta le bucce di limone ricurve, tipiche delle nature morte olandesi, alle pennellate filamentose dell’Espressionismo.

Amelie Von Wulffen
Hast Du schon House of Cards?

La mostra

In Der Nackte im Park (Il nudo nel parco), le immagini sono dipinte una sull’altra senza sosta, come in una sorta di tic compulsivo.  Un angolo di strada e un paesaggio autunnale sono i soggetti principali della tela. Al centro un nudo sta raccogliendo un’arancia. “Queste sono le tipiche cose che i bambini pensano che gli artisti dipingano, ma non è quello che fanno davvero”.

Una natura morta – Kinder, Hunde, Silber (Bambini, cani, argento) – presenta gli elementi caratteristici del genere.  La brocca d’argento, i bicchieri e la bottiglia di vetro, il limone sbucciato a metà.  Ma sono due fotografie incorniciate a svelare l’ambientazione contemporanea. Sono di quelle che si trovano nelle case di periferia: teneri bambini in posa, cani dipinti. “La sensazione è la stessa di un fratello o una sorella che chiamano per parlare di una questione familiare senza senso quando qualcuno cerca di masturbarsi”.

Im Todestrakt (Nel braccio della morte) mostra la scena di una sobria cena attorno ad un tavolo. Appollaiata in un angolo, una donna sta mangiando un gelato e guardando una serie che parla di detenuti nel braccio della morte. La realtà sembra interrompere la fantasia, o vice versa.

In un’altra opera un volto isterico chiede se abbiamo visto il nuovo House of Cards.

In sintesi

Ragazze dietro le sbarre (Mädchen hinter Gittern)  dipinge un ritratto non solo della lunga e ampia storia della pittura, ma dell’interiorità individuale, dove ciascuno di noi trascorre la maggior parte del suo tempo.

 

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