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Giorgia Meloni: “Io non vaccino mia figlia perché non è una religione”

Meloni dice no al vaccino per la figlia di 5 anni

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha negato la possibilità di somministrare il vaccino alla propria figlia contro il Covid-19. La bambina ha compiuto 5 anni lo scorso settembre, quindi rientra nella fascia di vaccinazione pediatrica. Al momento non ci sono obblighi di vaccino per gli under12 ma si tratta comunque di una protezione medica consigliata dagli esperti. Invece, anche Meloni ha deciso di agire come tanti altri genitori che provano ancora una forte diffidenza nei confronti dei sieri vaccinali.

Meloni: “Non vaccino mia figlia contro il Covid”

«Non vaccino mia figlia perché il vaccino non è una religione, ma una medicina, quindi valuto il rapporto rischi-benefici». Questa la motivazione esposta da Giorgia Meloni, che sottolinea che questo è un vaccino ancora in sperimentazione fino al 2023.

«Le possibilità che un ragazzo muoia di Covid – ha aggiunto – sono le stesse che uno muoia colpito da un fulmine». Un concetto ribadito già altre volte da Meloni, che ha scelto invece di sottoporsi al vaccino. «Io sono una persona che guarda i dati empirici e sulla vaccinazione di mia figlia vado molto cauta», ha dichiarato.

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In Europa oggi si discute ancora sulla possibilità di somministrare il vaccino anche ai bambini sotto i cinque anni. Il via libera negli Stati Uniti dovrebbe già arrivare a fine mese. Tutto questo nonostante l’alto scetticismo di molte famiglie americane, che finora hanno vaccinato solo il 22% dei ragazzi tra i 5 e gli 11 anni.

Per Meloni problemi sui vaccini e sulla pandemia

Meloni si è anche espressa in merito alla gestione della pandemia. A suo avviso, infatti, non ci sono grandi risultati al momento. «Tutto il mondo sta uscendo dall’emergenza – ha sottolineato – ma l’Italia è il Paese con i provvedimenti più aggressivi e tra le nazioni con il più alto tasso di contagio e la maggiore letalità».

Secondo la leader di Fratelli d’Italia, «il governo Draghi è più debole ma lo sarebbe stato ugualmente anche con un altro Presidente della Repubblica. Credo questa fosse la ragione per cui Draghi preferisse andare al Quirinale».

Sul dibatto riguardante la legge elettorale, Meloni afferma che «è una vita che FdI viene chiusa in un angolo, ma mi pare che siamo centrali e qualcosa a casa l’abbiamo portato. Io lavoro per diventare primo partito, costruendo una maggioranza, e spero che ci sia il maggioritario».

Giorgia Meloni sulla crisi del centrodestra

Tasto dolente la spaccatura del centrodestra. «Io mi candido a guidare il centrodestra, ma questo dipende dagli Italiani», ha affermato. Sottolineando che la loro coalizione non sta sicuramente peggio del centrosinistra. «Ma io sono fiduciosa che vinceremo alle prossime elezioni», ha affermato.

Meloni, ancora furiosa con Salvini per aver scelto Mattarella, ha precisato di aver sentito Silvio Berlusconi, il quale sembra voler mantenere l’unità tra i partiti. «Berlusconi dovrebbe essere più contento che io faccia delle scelte perché credo nelle cose che penso e non perché gli debba qualcosa», ha sottolineato.

 

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Editor: Susanna Bosio

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