Moda

Giorgio Armani dice addio alle pellicce Fur Free Alliance

Armani Fur Free
Armani Fur Free

Giorgio Armani Fur Free Alliance. Giorgio Armani ha confermato le sue intenzioni di non utilizzare più qualsiasi tipo di pelliccia nelle sue collezioni di moda a partire dall’Autunno/Inverno 2016 «Sono lieto di annunciare che il Gruppo Armani ha assunto il fermo impegno di abolire l’uso di animali da pelliccia nelle sue collezioni.- ha dichiarato Re Giorgio ieri in un comunicato- Il progresso tecnologico realizzato nel corso degli anni ci permette di avere valide alternative a nostra disposizione che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali. Proseguendo il processo virtuoso intrapreso molto tempo fa, la mia azienda compie ora un importante passo avanti, che riflette la nostra attenzione verso le delicate problematiche relative alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente e del mondo animale»

Armani è sicuramente lo stilista più importante- se consideriamo che il Gruppo Armani è la seconda impresa italiana per reputazione al mondo- ma non è l’antesignano nel mondo della moda nello schierarsi a sposare la causa delle associazioni che proteggono gli animali:  la più convinta sostenitrice dei diritti degli animali è da sempre Stella McCartney, che non ha mai fatto uso di pelli e pellicce per le sue collezioni. Altri marchi di fascia alta come Hugo Boss, Tommy Hilfiger e Calvin Klein sono certificati “fur free”, esattamente come catene più commerciali come Zara, American Apparel, Bershka, H&M e ASOS.

L’annuncio è stato dato in accordo con la Fur Free Alliance:  il suo presidente Joh Vining ha commentato così la scelta di Giorgio Armani «dimostra chiaramente che gli stilisti e i consumatori possono avere rispettivamente libertà creativa e prodotti di lusso senza per questo ricorrere alla crudeltà nei confronti degli animali. Per decenni Giorgio Armani è stato un trendsetter nel mondo della moda e la sua ultima comunicazione è la prova che la sensibilità e l’innovazione rappresentano il futuro di questo settore».
La Lav, che definisce una “svolta storica” la scelta di Armani, ricorda che ha recentemente lanciato il progetto Animal Free Fashion col quale attribuisce una valutazione etica, tramite un apposito rating, alle aziende che si sono impegnate a non utilizzare materiali animali.

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