Giorgio Armani ritratto
Moda

Giorgio Armani: “le donne stuprate dagli stilisti”. è polemica

Giorgio Armani. In subbuglio la moda. “Le pubblicità con le donne seminude sono una forma di stupro. È indegno. È colpa di noi stilisti”. Misoginia o mea culpa?

Non mancano le polemiche dopo l’affermazione del re della moda nel post sfilata. È davvero colpa delle donne se vengono stuprate? Giorgio Armani e stupro: quello che bisogna – davvero – sapere dopo le polemiche scatenate in seguito alla sua dichiarazione.

Care donne, se provocate l’uomo alfa siete destinate ad essere molestate o peggio ancora, violentate. E probabilmente non per le vostre movenze o per la vostra avvenenza, ma per come vi abbigliate. Un’attenuante per il vostro carnefice che si inibisce dinanzi alle vostre cosce o alle generosità delle vostre forme.

Ma se vestite da tr**e non è colpa vostra. Se inducete il maschio a molestarvi anche solo con frasi stupide e maschiliste, sappiate che non siete voi le colpevoli, ma gli stilisti. Ergo, di quelli che svestono le donne facendole apparire un mero oggetto del desiderio da avere ad ogni costo.

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“La donna dovrebbe scegliere cosa indossare in base alla sua conformazione fisica”.

Stop alle tendenze per Giorgio Armani. Ma quale ruolo ha, oggi, lo stilista se non quello di proporre le tendenze?

Bisognerebbe piantarla di parlare di tendenze, che non ci sono e non devono esserci, perché la vera libertà dovrebbe essere per una donna scegliere che cosa indossare in base al suo gusto e alla sua conformazione fisica“.

 

La voce Giorgio Armani è consultabile sulla nuova Enciclopedia della Moda online di MAM-e.it

 

Tutti gli aforismi di Giorgio Armani che chiariscono l’affermazione sullo stupro, ritenuta misogina e vergognosa.

Tutto inizia da questa affermazione post sfilata. “È chiaro che una giacca gonfia non sta bene a tutte e credo che le donne abbiano l’intelligenza per saperlo e per saper scegliere. Ognuno può optare per ciò che vuole, ma evitiamo il ridicolo. Poi diciamo che le donne vengono stuprate in un angolo, ma le donne continuano ad essere stuprate dagli stilisti. E mi ci metto dentro anche io“.

Giorgio Armani stupro
Questa campagna Armani Exchange è per caso anti violenza?

La dichiarazione continua chiarendo il pensiero Giorgio Armani sullo stupro. “Penso alle campagne pubblicitarie, che sono un modello di riferimento estetico e hanno come protagoniste donne bellissime ed emblematiche, ma spesso con seno e gambe in vista. In questo caso il loro corpo viene usato indebitamente“.

Sarebbe doveroso, dunque, analizzare il pensiero Armani attraverso alcune affermazioni rilasciate, a riguardo, nel tempo passato.

  • Alla moda del nudo sono contrario: un buon sedere è un buon sedere ma per chi crea vestiti il nudo è autodistruzione;
  • Ho dimostrato negli anni che che sexy non è il corpo esposto alla sguardo di tutti ma è suggerire, velare e rivelare, lasciando intuire senza mai esibire;
  • La volgarità è la malattia della finta modernità;
  • La moda è quella che viene suggerita e che spesso conviene evitare. Lo stile è ciò che ciascuno ha e che deve conservare per tutta la vita.

Uno studio afferma che le donne serie non vengono stuprate.

Dovremmo stare attenti ai termini che utilizziamo per arrivare alla gente. Soprattutto se si è esposti mediaticamente come Giorgio Armani.

Durante la Giornata contro la violenza sulle donne del 2019, i dati Istat hanno fatto discutere. Per il 23,9% degli interpellati, la causa dello stupro è da ricercare nel modo di vestire della donna. Per il 40% di questi, la donna può sottrarsi alle violenze.

Un pregiudizio che purtroppo persiste nel XXI secolo. Il corpo della donna, desiderato e violato, è causa solamente di chi adotta look seducenti. Quindi, care donne, se siete violentate è solo colpa vostra.

Violenza contro le donne è anche quando l’uomo dice frasi come ‘Te la sei cercata’ o ‘avete voluto la parità'”. Fabrizio Caramagna

Quindi, caro Giorgio, cari stilisti e cari tutti: prima di usare parole come violenza o stupro, datene il giusto peso. Perché spesso le parole dette con molta superficialità sono più taglienti di una palpeggiata sulle natiche.

 

 

 

 

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