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Danza,  Spettacolo

Giselle, l’omaggio di Rai 5 al balletto romantico

Giselle, balletto in due atti su libretto di Théophile Gautier, va in onda oggi, 16 gennaio, su Rai 5 nella versione con Svetlana Zakharova e Roberto Bolle. Ecco tutto quello che c’è da sapere

Va in onda oggi, 16 gennaio, alle 10.33 su Rai 5 Giselle, uno dei balletti più emblematici del periodo romantico. Grazie alle sue caratteristiche, riassume perfettamente i sentimenti della seconda generazione romantica e unisce la dimensione della realtà a quella della fiaba. La versione che Rai 5 trasmetterà sarà quella del 2015 registrata al Teatro alla Scala di Milano, con protagonisti Svetlana Zakharova e Roberto Bolle e l’orchestra diretta dal maestro David Coleisman.

Giselle, un balletto in due atti

Primo atto

Giselle è una delle pietre miliari della storia della danza. Andato in scena per la prima volta nel 1841, si basa su un libretto scritto da Jules-Henri Vernoy De Saint-Georges e Théophile Gautier. Quest’ultimo si era invaghito della ballerina Carlotta Grisi, che secondo lui assommava doti di leggerezza ed elevazione ad un brio e una sensualità impareggiabili. Proprio per questo motivo Gautier pensò a due atti diversi ma complementari dal punto di vista teatrale, così da esaltare il grande talento dell’étoile.

Il primo atto si svolge durante una festa paesana di un villaggio della Renania, dove conosciamo Giselle. La contadina è promessa sposa al guardiacaccia Hilarion ma viene sedotta dal principe Albrecht, che la corteggia fingendo di essere un popolano. Alla fine della festa, però, le bugie di Albrecht vengono scoperte poiché arriva Bathilde, la fidanzata del principe. Giselle è talmente addolorata che impazzisce e si uccide con una spada.

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Giselle – Il libretto

Secondo atto: un ballet blanc

È il secondo atto però ad essere quello più caratteristico. Il primo fungeva più da introduzione e presentazione dei personaggi. La seconda parte è infatti il cosiddetto ballet blanc, o atto bianco, elemento tipico del periodo del Romanticismo. Si tratta di una sezione in cui dominano personaggi fantastici ed eterei rappresentati dal celebre tutù. Per il secondo atto di Giselle, Gautier si è ispirato al libro De l’Allemagne di Heinrich Heine, dove si narra delle villi, o willi, creature notturne che catturano gli uomini e li costringono a danzare fino alla morte.

Troviamo quindi protagonista di questo atto lo stesso Albrecht e l’ambientazione muta in quella di un bosco notturno. Cominciamo col vedere le villi guidate dalla corifea Myrtha che accolgono lo spirito di Giselle tra di loro. Albrecht viene sorpreso mentre si reca alla tomba della ragazza e le villi lo condannano a danzare vorticosamente fino alla morte. Giselle tenta di intercedere per lui, ma può soltanto sostenerlo e aiutarlo fino all’alba, quando lei stessa e i fantasmi spariranno.

Il successo senza tempo di Giselle

Il balletto fu un successo trionfale sin dalla sua prima rappresentazione. Jean Coralli, coreografo principale dell’Opéra di Parigi (dove Giselle è andato in scena la prima volta), riesce a creare momenti d’insieme che si sposano meravigliosamente con gli assoli coreografati da Jules Perrot. Inoltre, Adolphe Adam compose la musica con criteri drammatici, ovvero in strettissima relazione con la vicenda del libretto. In questo modo, i passaggi tematici, la melodia e i ritmi accompagnano fedelmente la sostanza coreografico-espressiva del balletto, creando un tutt’uno difficile da separare.

Come accennato, il successo di Giselle fu enorme proprio grazie all’insieme di tutti gli aspetti della sensibilità romantica. Il libretto di Gautier, infatti, tenta di coniugare la realtà e la favola: per il librettista niente era più verosimile del fiabesco. Proprio grazie a questo il balletto diventa una pietra miliare nella storia della danza. A differenza di tanti altri balletti, Giselle offre ruoli maschili tutt’altro che secondari.

Inoltre, il mito di Giselle non si ferma al periodo del Romanticismo, poiché ha subito diversi rifacimenti nel corso del tempo. Si ricordano solo lo stravolgimento del libretto operato nel 1932 da Serge Lifar, che ha voluto dare ulteriore rilievo ad Albrecht facendolo morire sulla tomba dell’amata, e la versione gotica e attualizzata di Akram Khan del 2017 disponibile su RaiPlay. Nel 1987 è stato addirittura alla base di un film, Giselle (Dancers) del regista Herbert Ross. La versione proposta da Rai 5 è invece la registrazione dell’esibizione del 2015 al Teatro alla Scala di Milano.

La Giselle del Teatro alla Scala

La ripresa coreografica è di Yvette Chauviré, l’étoile che aveva interpretato proprio Giselle alla Scala nel 1950. La versione da lei curata ha esaltato la tradizione classica in tutta la sua purezza. “Il virtuosismo di Giselle consiste nel rendere invisibile la tecnica,” ha commentato la Chauviré. “Quando danzavo, la mia ossessione era di far dimenticare la carnalità dei piedi, sempre troppo umani, ai quali bisognava dare l’apparenza di un respiro”.

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Svetlana Zakharova e Roberto Bolle

Nei panni dei protagonisti spiccano Svetlana Zakharova e Roberto Bolle. La coppia funziona alla perfezione: lei è una Giselle delicata, bellissima e drammaticamente dolente, lui è un principe di eccellente musicalità con totale padronanza del corpo e del movimento. La loro perfezione tecnica e la complementarietà tra i due permette agli spettatori di immedesimarsi nel dolore dei personaggi dando anche un intenso senso di teatro. L’abilità tecnica è evidente soprattutto nel secondo atto, con un’intensità incredibile data dalla Zakharova grazie al controllo e l’apertura durante il lungo adagio e i 32 entre-chat-six eseguiti da Bolle con grande padronanza.

 

L’appuntamento è quindi questa mattina, 16 gennaio, alle 10.33 su Rai 5. Una storia che unisce realtà e fiaba, amore e morte, per raccontare il Romanticismo.

 

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