Conte mancette elettorali
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Giuseppe Conte, mancette elettorali, non investimenti strategici

Giuseppe Conte, mancette elettorali, non investimenti strategici

Conte, mancette elettorali. L’Italia non sembra in grado di cogliere, lo straordinario momento che si presenta come il “ristoro europeo” post pandemia. L’Europa ha infatti finalmente  messo in campo uno sforzo senza precedenti per aiutare i paesi più colpiti dalla pandemia del Covid 19.

Si tratta infatti per l’Italia di 220 miliardi di euro, di cui ben 80 a fondo perduto destinati a investimenti strategici in infrastrutture, scuola, economia verde, e reti tecnologiche.

Sin qui tutto normale ,i Ministeri sono al lavoro per dettagliare i singoli interventi, ma di fatto alcuni ministeri importanti, come quello dei trasporti e infrastrutture, guidato dall’ineffabile De Micheli, quella che per intenderci non riesce a revocare la concessione ai Benetton, dopo il tragico crollo del Ponte Morandi, non riescono a predisporre progetti innovativi in linea con i dettami europei che investono volentieri tanti soldi per la ripresa, ma avendo come obiettivo l’innovazione tecnologica e soprattutto l’economia verde.

 

L’Italia per altro ha estremo bisogno

L’Italia per altro ha estremo bisogno di aggiornare i collegamenti autostradali e quelli aerei e tutto quanto serve alla mobilità di persone e merci, e soprattutto a sostegno del turismo nei luoghi d’arte il nostro vero petrolio.

Giuseppe Conte mancette elettorali

E qui sopraggiungono i problemi perché i Ministeri sono certamente in ritardo, rispetto al timing desiderato dall‘Europa ed in più non sembrano peraltro in grado  di presentare progetti veramente innovativi. La fonte è autorevole ed europea. Non possiamo permetterci di mancare l’obiettivo di una montagna di denari di cui abbiamo disperatamente bisogno. Servono per riprendere la crescita in un paese che da decenni non cresce più con una produttività bassissima ed una burocrazia asfissiante e assolutamente inefficiente.

Conte mancette elettorali
Paola De Micheli

Invece ci riempiamo di “ristori”

Invece ci riempiamo di “ristori” che sia chiaro servono, ma non ci permettono di affrontare seriamente la ripresa.

Il personale politico è veramente modesto ed ancora di più le seconde linee, quelle tecnico operative. Dunque costretti a questa mediocrità il treno italiano non riesce a correre frenato da pregiudizi ideologici “sovranisti” come quelli che non vorrebbero prendessimo i fondi del “Mes”, quando lo stato del sistema sanitario è disastrosamente carente ed arretrato. Dunque un pò di soldi a pioggia per non affrontare la competizione globale.

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