Arte

GLI SPETTRI DI VILLE KANSANEN

 

Nato in Finlandia, ma di adozione californiana, Ville Kansanen, è un’artista autodidatta. Le sue immagini così distanti dal concetto classico di fotografia rappresentano una trasposizione interiore del proprio io. Autoritratti. O meglio, racconti di vita. La sua arte è la narrazione della sua esistenza, la solitudine vissuta in prima persona sembra trovare pace solo in mezzo alla natura.

Il risultato sono frame visivi infiniti. L’ambiente si trasforma in un palcoscenico: qui un unico attore è destinato a essere illuminato, nessun elemento in più. Kansanen aggiunge poco altro oltre sé stesso nel paesaggio sconfinato. I temi che ne emergono sono innumerevoli, e non per forza negativi: isolamento, malinconia, dolore, gratitudine, tranquillità, ma anche paura. L’importante è mantenere intatta la purezza dell’inconscio per ritrovare il senso grezzo dell’onestà.

Sono spettri che vagano nell’infinito, esaminano la frammentaria condizione umana e l’emergere del sé. Come raccontato alla Galerie Hiltawsky di Berlino nella mostra The Procession of Spectres. Dove ancora una volta è la ricerca individuale a emergere, mai statica, ma dinamica. Si fa pace con l’isolamento per ritrovare l’unione con la natura.

 

Ville Kansanen: The Procession of Spectres

Fino al 7 maggio

Galerie Hiltawsky, Berlino

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!