Dizionario Opera

Gloria

Dopo il successo di Adriana Lecouvreur , Cilea, desiderando una piena affermazione in campo operistico, tentò un progetto più ambizioso, cimentandosi con un soggetto che si riallacciava a quel filone storico delle ‘fiorentinate’, che avrebbe in seguito trovato largo credito presso molti compositori italiani di primo Novecento (si pensi a Parisina di Mascagni o alla Cena delle beffe di Giordano). Il soggetto è incentrato sull’amore tra due giovani, appartenenti a famiglie divise dalla rivalità e dal risentimento: in pratica un’ennesima variazione sul tema del Romeo e Giulietta shakespeariano. Malgrado l’impiego di una rete motivica quanto mai elaborata e sapiente, di un linguaggio armonico ardito e di un contrappunto elegante ed elaborato (che fa di “Grave signor a te”, nella scena della cerimonia nuziale, una delle pagine più riuscite della partitura), l’opera sortì di ispirazione discontinua: forse anche perché l’ambientazione e i sentimenti di cui la vicenda si alimenta erano del tutto estranei alla personalità schiva e introversa di Cilea, più avvezzo a una drammaturgia raccolta e a passioni più interiorizzate che ostentate. Nel 1932, grazie alla collaborazione di Ettore Moschini, il musicista revisionò la partitura, cambiando il nome di Folco in Bardo e tagliando il confronto tra questi e Lionello nel secondo atto.

Type:

Opera in tre atti

Author:

Francesco Cilea (1866-1950)

Subject:

libretto di Arturo Colautti

First:

Milano, Teatro alla Scala, 15 aprile 1907

Cast:

Aquilante de’ Bardi (B); Gloria (S) e Bardo (Bar), suoi figli; Lionello de’ Ricci, detto il Fortebrando (T); il vescovo (B); la Senese (S); nobili, popolani, ufficiali, guardie

Signature:

a.p.

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