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Governo Meloni, al via il toto-ministri

Si pensa a due vice premier e di tecnici per l’Economia. Niente Viminale per Salvini

Dopo i festeggiamenti per la vittoria elettorale Giorgia Meloni pensa già ai nomi dei ministri che formeranno il prossimo governo. Il nodo sta nella netta crescita di Fratelli d’Italia e il netto calo degli alleati, Lega e Forza Italia, che ribalta gli equilibri all’interno della coalizione di centrodestra. Salvini non andrà al Viminale. Ha già incontrato Tajani. Giorgetti è nei piani di Meloni ma non in quelli della Lega. Ipotesi due vice premier. I conti pubblici e il rapporto con l’Europa faranno da guida alla scelta.

Governo Meloni, i possibili ministri

“Voglio un governo con personalità anche politiche di alto profilo, inattaccabile, che mi faccia fare bella figura in Italia e all’estero. Che non mi crei problemi e non provochi censure e inutili scontri polemici di cui non abbiamo alcun bisogno”, ha dichiarato la probabile prossima premier. Ed ecco perché per i ministeri più importanti (Economia, Esteri, Interno, Giustizia e Difesa) vuole tecnici o persone molto quotate. Per lo meno è questa la speranza.

I tecnici all’Economia

Meloni pare indirizzata ad affidare i ministeri dell’Economia e dello Sviluppo a dei tecnici ben sapendo che sono le aree più vulnerabili data la situazione italiana. Gli occhi dei mercati internazionali e dell’Europa sono puntati su questa delicata scelta. La personalità “d’altro profilo” sembra essere Fabio Panetta, economista ed ex direttore generale della Banca d’Italia e dal primo 2020 è membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea. Panetta garantirebbe competenza, rispettabilità internazionale e affidabilità politica.

Fratelli d’Italia

Per Meloni e Fratelli d’Italia la scelta che ministeri occupare è più facile. Giorgia Meloni molto probabilmente diventerà la prima premier donna della storia Italia e i suoi andrebbero a occupare la maggior parte dei dicasteri. Guido Crosetto punta alla Farnesina, qualora non ci vada Tajani, ma non è da escludere che si prenda la sottosegreteria alla presidenza del Consiglio. Meloni avrebbe anche in mente di chiamare l’ex ambasciatore Giulio Terzi per gli Esteri, un tecnico.

In lizza per diventare sottosegretario alla presidenza del Consiglio c’è anche Giovanbattista Fazzolari, con l’aggiunta della delega per l’Attuazione del programma. Gli altri nomi del toto-ministri di FdI sono: Francesco Lollobrigida ai Trasporti, Giampaolo Rossi alla Cultura, Daniela Santanché al Turismo, Edmondo Cirielli al ministero del Sud e della Coesione territoriale e Raffaele Fitto alle Politiche europee.  Non bisogna dimenticare Ignazio La Russa a Palazzo Madama.

Per il ministero della Giustizia circolano le voci dei nomi di Carlo Nordio in quota FdI e dell’ ex procuratore nazionale antimafia Nicola Gratteri. Giuseppe Valditara corre per la Ricerca. Mentre, Lucio Malan sarebbe in pole per i Rapporti con il Parlamento.

 

La situazione Salvini e Lega

Certamente l’attuale leader della Lega, Matteo Salvini, avrà un ministero ma sembra che non sarà uno tra i più importanti. Sicuramente non avrà il suo tanto amato ministero dell’Interno. Si pensa al prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, già capo di gabinetto di Salvini, come prossimo inquilino del Viminale. È spuntato anche il nome di Giuseppe Pecoraro come alternativa. Così come è quasi escluso che la Lega avrà gli Esteri per via dei rapporti poco trasparenti con la Russia di Putin. Salvini si trova sotto attacco anche dal suo stesso partito dopo i risultati deludenti del 25 settembre con Zaia e Maroni che pensano già a un congresso straordinario. Salvini lo sconfitto, che ha differenza dell’altro sconfitto, il segretario del PD Letta, non molla la guida del Carroccio. Nel toto-ministri in quota Lega troviamo Giulia Buongiorno alla Pubblica amministrazione o alle Pari Opportunità e Vannia Gava alla Transizione Ecologica. Edoardo Rixi parrebbe il candidato alle Infrastrutture e Gianmarco Centinaio all’Agricoltura. Il nome di Giorgetti per il momento è stato fatto fuori dalla Lega.

Ipotesi due vicepremier

Per ovviare alla “situazione Salvini” nelle ultime ore è nata l’ipotesi di due vicepremier, uno leghista e uno di Forza Italia, per venire incontro alle richieste del leader del Carroccio di avere un ruolo importante ma senza dargli il Viminale. L’altro vicepremier potrebbe essere il vice presidente di FI, Antonio Tajani. L’ex presidente del Parlamento Europea è il candidato numero uno ad assumere la posizione più prestigiosa nel nuovo governo tra le espressioni del partito di Berlusconi. Infatti, Tajani è stato accostato sia alla Difesa che agli Esteri, forte della sua esperienza europea e delle sue posizioni atlantiste.

Forza Italia

La capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini, è il nome espresso da Forza Italia per il ministero dell’Istruzione, in alternativa a Licia Ronzulli, mentre l’ex vicepresidente della Camera, Andrea Mandelli, potrebbe ottenere il ministero della Salute. Letizia Moratti, dopo aver detto addio alla corsa per la Lombardia, è destinata a Roma alla Cultura o alla Salute.

La formazione del governo e la scelta dei ministri da parte di Meloni non può non tenere conto di Silvio Berlusconi. La sua ambizione è quella di diventare il presidente del Senato ma nelle ultime ore si sta facendo insistente la candidatura di Roberto Calderoli.

 

Foto di copertina: Ansa

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Editor: Lorenzo Bossola

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