Mame Moda Green Carpet Fashion Awards tutte le novità. Tiziano Guardini
Moda

GREEN CARPET FASHION AWARDS: TUTTE LE NOVITÀ

Green Carpet Fashion Awards: l’appuntamento è stato fissato per il 23 settembre alla Scala di Milano

Impegno etico per la moda italiana: ai Green Carpet Fashion Awards l’unico obiettivo è salvaguardare l’ambiente.

Giunti alla loro seconda edizione, gli Oscar della moda torneranno a parlare di eco-sostenibilità e moda etica.

Sul tappeto green  del Teatro alla Scala, sfileranno sia maison di lusso sia designer emergenti con il pretesto di raccontare un nuovo approccio alla moda.

L’evento è patrocinato da Camera Nazionale della Moda Italiana in partnership con Eco-Age (agenzia di consulenza marketing nonché brand, fondata da Livia Firth).

Mame Moda Green Carpet Fashion Awards tutte le novità. Cucinelli e Firth
Brunello Cucinelli e Colin Firth

Il tema della seconda edizione dei Green Carpet Fashion Awards sarà “Hanprint of Fashion” che include non solo l’impronta ecologica delle collezioni ma anche il valore culturale della filiera produttiva italiana basata sui valori dell’artigianalità.

Come spesso accade, il concetto di eco-sostenibilità viene abusato e male interpretato.

L’ecosostenibilità è l’attività umana che regola la propria pratica secondo assunti ecologisti nel quadro dello sviluppo sostenibile.”

Per moda sostenibile s’intendono, infatti, un insieme di azioni che producono moda a basso impatto ambientale sia nella lavorazione della materie prime sia nella commercializzazione dei capi.

La moda eco solidale, inoltre, dovrebbe tener conto anche di un aspetto fondamentale: la qualità della vita delle risorse umane impiegate.

Il fenomeno del Fast Fashion mette in risalto un aspetto abbastanza cruento del “fare moda” legato all’ecosostenibilità.

H&M, Zara e Primark, possono essere considerati marchi eco-friendly?

Assolutamente no. Sfruttare la manodopera non è consentito dalla normativa vigente.

Nel caso di H&M, inoltre, sarebbe impensabile poter confermare la pratica etica del marchio svedese anche solo con la linea H&M Conscious.

Non ci sono regole nella moda eccetto una: ricicla i tuoi vestiti”, cita uno slogan di H&M.

È Greenpeace a dare un quadro della situazione abbastanza chiaro.

Sembrerebbe, infatti, che il colosso del Fast Fashion avrebbe conferito nell’inceneritore di Roskilde 12 tonnellate di rifiuti tessili ogni anno a partire dal 2013.

Quello danese, inoltre, non sarebbe un caso isolato.

Per quale motivo, H&M, preferisce bruciare gli abiti anziché riciclarli?

Come dichiarato dalla stessa azienda, molte etichette dei jeans presentano un alto tasso di piombo.

Il piombo, assieme al Cadmio, Mercurio, Cromo VI, Tricloroetano, Ftalati; Nichel, Coloranti Azoici, Carrier Alogenati e Formaldeide sono sostanze altamente dannose per la salute dell’uomo e del Pianeta.

A tal proposito, la Camera Nazionale della moda Italiana, nell’ambito del Tavolo di Lavoro per la Sostenibilità, ha fissato alcune direttive per l’utilizzo di sostanze chimiche nei processi lavorativi: “L’obiettivo è espletare questa roadmap entro il 2020 per un pieno incremento del Manifesto della sostenibilità per la Moda”, ha spiegato il presidente della CNMI, Carlo Capasa.

 

Scopri anche la recente intervista a Tiziano Guardini, l’eco-designer vincitore del Premio Franca Sozzani conferitogli durante i Green Carpet Fashion Awards.

 

 

 

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