Dizionario Arte

Greenberg, Clement

Critico d’arte americano. Con Harold Rosenberg fu il più influente scrittore d’arte contemporanea del suo paese durante il secondo dopoguerra, quando la pittura americana e la scultura raggiunsero per la prima volta una posizione dominante nel mondo dell’arte. Il suo approccio alla critica è a volte definito *formalista, e gli artisti alle cui opere diede il più forte appoggio erano principalmente intransigenti astrattisti -tra i più famosi Jackson Pollock e David Smith, e più tardi i pittori postastrattisti (fu Greenberg a coniare questo termine) e lo scultore inglese Anthony Caro. Nella pittura riservò particolare attenzione alla bidimensionalità dell’immagine e al rifiuto di qualsiasi tipo di modellato illusionistico. Sebbene considerasse i giudizi estetici come autonomi, riteneva anche che la storia possedesse un ordine e uno scopo (il risultato dei suoi iniziali contatti con il marxismo) e ciò gli permise di fondare le sue opinioni “estetiche disinteressate” sulla base di una rivendicazione di certezza storica. La sua influenza fu massima tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in seguito si indebolì di fronte allo sviluppo dell’arte concettuale e della nuova figurazione. Il suo libro più conosciuto è probabilmente Arte e cultura (1961), un’antologia dei suoi scritti; altre pubblicazioni comprendono monografie su Miró (1948), Matisse (1953) e *Hoffmann (1961). Nascita: New York 1909; Morte: New York 1994

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