Dizionario Arte

Géricault, Théodore

Pittore e litografo francese, una delle più originali figure del romanticismo. Studiò a Parigi con Carle Vernet e Pierre Guérin, ma ciò che più gli interessava era fare copie degli antichi maestri al Louvre, sviluppando in particolare una passione per Rubens. Tra il 1816 e il 1817 visitò l’Italia, e qui divenne un entusiasta ammiratore di Michelangelo e del barocco. Dopo il ritorno a Parigi iniziò a lavorare sul quadro per cui è più famoso, La zattera della Medusa (Louvre, Parigi), che provocò un effetto sensazionale al Salon del 1819; sebbene gli fosse stata assegnata un’onorificenza, il dipinto creò scalpore sia per il suo trattamento realistico di un evento raccapricciante, sia per le sue implicazioni politiche (il quadro descrive la sofferenza dei sopravvissuti del naufragio della Medusa nel 1816, un disastro attribuito a una qualche incompetenza amministrativa). L’enorme quadro, dal soggetto così originale, attirò grande interesse anche in Inghilterra, dove Géricault trascorse gli anni dal 1820 al 1822 (più di 50.000 visitatori pagarono per vedere il quadro quando fu esposto a Londra). Durante il soggiorno in Inghilterra Géricault dipinse fantini e corse di cavalli (Derby a Epsom, 1821, Louvre) e fu uno dei primi a portare la pittura inglese all’attenzione dei pittori francesi (era particolarmente entusiasta di Bonington e Constable).
Géricault fu un appassionato cavallerizzo, una passione che gli costò la vita poiché morì in un incidente ippico a soli trentadue anni. Nel suo temperamento, nel suo stile di vita così come nelle opere lo si potrebbe identificare come il prototipo dell’artista romantico. La sua carriera tempestosa durò poco più che una decade e fu come la meteora di un genio poliedrico (il suo maestro Guérin disse che aveva in sé “la stoffa di diversi pittori”). Il suo amore per l’azione energica, il suo senso del movimento vorticoso, la mano forte nel dipingere e il gusto per il macabro sarebbero tutti diventati di lì a poco aspetti tipici del romanticismo. Nello stesso tempo fu lungimirante con il suo realismo: realizzò studi del corpo umano, con particolare attenzione agli arti; dipinse inoltre una serie straordinaria di ritratti di pazienti psichiatrici nella clinica del suo amico dottor Georget, uno dei pionieri nel trattamento umano dei malati di mente (Una cleptomane, 1822-23, Musée des Beaux-Arts, Gand). La sua opera ebbe un’enorme influenza, in particolare su Delacroix. Nascita: Rouen 1791; Morte: Parigi 1824

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