Dizionario Arte

Gropper, William

Artista grafico e pittore americano. Nel 1920 entrò nella redazione del New York Herald Tribune come vignettista, ma fu subito licenziato a causa delle sue simpatie politiche di sinistra e lavorò poi come free-lance, collaborando con periodici alla moda come Vanity Fair e con pubblicazioni radicali come The New Masses. Le sue simpatie per i comunisti lo indussero, nel 1927, a fare un viaggio in Unione Sovietica durante il quale lavorò a Mosca per il quotidiano del partito, la Pravda; l’anno seguente pubblicò un libro dal titolo Fifty-Six Drawings of the USSR. I suoi dipinti erano strettamente correlati alle *caricature sia nei soggetti che nello stile; era impegnato a denunciare le ingiustizie sociali, simpatizzando con gli oppressi e attaccando uomini d’affari e politici in maniera formalmente semplice, ma fortemente satirica, confinante con l’ espressionismo (venne chiamato ‘il Daumier espressionista’). Il suo miglior dipinto è probabilmente The Senate (1935, MoMA, New York). Nei più tardi anni egli passò dalla satira a temi di più largo impegno sociale e il suo lavoro acquistò un respiro più spirituali. Nascita: New York 1897; Morte: Manhasset 1977

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