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Guerra in Ucraina, anche le case cinematografiche si schierano contro la Russia: stop ai film Netflix, Disney, Warner Bros e Sony

Stop alla distribuzione di film e serie TV in Russia: Netflix, Disney, Warner Bros e Sony schierate con Zelensky

Dopo quello dello sport e del web, anche il mondo dello spettacolo scende in campo nella guerra in Ucraina: le principali case cinematografiche di tutto il mondo hanno deciso per lo stop alla distribuzione di film e serie TV in Russia. Tra i giganti pronti a schierarsi ci sono Netflix, Disney, Warner Bros e Sony.

All’attacco di Anonymous e quelli delle federazioni sportive, dunque, al fronte anti-russo si aggiunge anche quello del cinema. Le case di produzione hanno infatti annunciato che, di fronte «all’invasione e alla tragica crisi umanitaria», impediranno l’uscita di film e serie TV in Russia. Tra i film sospesi, c’è anche The Batman, Turning Red della Pixar e il film Marvel Morbius.

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Guerra in Ucraina, Disney si schiera: stop alla distribuzione dei film in Russia, saltano Doctor Strange 2, Turning Red e Lightyear

Mentre la capitale ucraina viene bombardata, i primi profughi raggiungono l’Italia e i negoziati iniziano a prendere piede, arriva l’annuncio della casa di produzione di Topolino. La Disney, infatti, ha deciso di seguire l’esempio di Anonymous e di scendere in guerra con una forte presa di posizione a favore dell’Ucraina. In seguito «all’invasione non provocata dell’Ucraina e alla tragica crisi umanitaria», la Disney ha imposto uno stop alla distribuzione dei film in uscita nei cinema russi. 

Ecco quanto annunciato nel comunicato ufficiale Disney, in merito alla guerra in Ucraina.

Prenderemo future decisioni commerciali in base all’evoluzione della situazione. Nel frattempo, data la portata dell’emergente crisi dei rifugiati, stiamo lavorano con i nostri partner Ong per fornire aiuti urgenti e tutta l’assistenza umanitaria necessaria. 

Tra le nuove uscite bloccate ci sono la nuova produzione Pixar Turning Red (previsto per prossimo 10 marzo), lo spin-off di Tom Story Lightyear e l’attesissimo film Marvel Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

Warner Bros e Sony attaccano la Russia: stop anche all’uscita dei film The Batman e Morbius per la guerra in Ucraina

Quello della Walt Disney Company non è che l’ultimo di una serie di comunicati stampa provenienti dalle più importanti case di produzione cinematografiche del mondo. Anche la Warner Bros, per esempio, ha deciso di scendere in campo nella guerra in Ucraina e boicottare la Russia come può, con uno stop alle proiezioni dei nuovi film in uscita. Salta così l’uscita di The Batman, l’attesissimo film con Robert Pattinson previsto per il prossimo 3 marzo. 

Ecco il comunicato stampa pubblicato da WarnerMedia.

Alla luce della crisi umanitaria in Ucraina, WarnerMedia ha sospeso l’uscita del suo film The Batman in Russia. Continueremo a monitorare la situazione mentre si evolve. Speriamo in una soluzione rapida e pacifica a questa tragedia.

Allo stesso modo, Sony ha posticipato l’intero calendario delle uscite al cinema dei suoi film, a causa della guerra in Ucraina. Tra i film sospesi, c’è anche Morbius, la produzione Marvel con Jared Leto. Ecco cosa è stato comunicato:

Data l’azione militare in corso in Ucraina e la conseguente incertezza e la crisi umanitaria che si sta verificando in quella regione, sospenderemo le nostre uscite previste nelle sale in Russia, compresa quella imminente di Morbius. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno a tutti coloro che sono stati colpiti e speriamo che questa crisi si risolva rapidamente.

Anche Netflix contro la Russia: dietrofront sull’inclusione di Channel One e degli altri canali russi

Da ultimo, anche Netflix ha deciso di prendere posizione. Prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, infatti, il governo russo aveva imposto una normativa che imponeva ai giganti dello streaming come Netflix di trasmettere 20 canali russi. Tra questi, era compreso anche Channel One, un canale finanziato dallo Stato famoso per aver diffuso informazioni distorte sul conflitto Russia-Ucraina. Ma Netflix – pur essendo a conoscenza della normativa già da mesi – alla luce dei recenti fatti non ha voluto piegarsi.

«Data la situazione attuale», ha infatti commentato un portavoce Netflix in merito alla questione Russia-Ucraina «non abbiamo in programma di aggiungere questi canali al nostro servizio».

Quella delle case di produzione cinematografiche, tuttavia, non è l’ultima di una lunga serie di prese di posizione in tutto il mondo. Dal mondo dello sport a quello dell’arte, delle banche, delle auto e del commercio internazionale: tutti – ognuno a modo loro – stanno rispondendo all’accorato appello di Volodymyr Zelensky e del popolo dell’Ucraina, nella speranza di porre un punto alla guerra.

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Editor: Valentina Baraldi

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