Design

Guillermo Santomà: abitare in una scenografia

Fino al 24 marzo, al museo Cerralbo di Madrid l’iconica esposizione dell’architetto e designer spagnolo.

Le sale del barocco ottocentesco del palazzo del Marqués de Cerralbo ospita la mostra di design temporanea dello spagnolo Guillermo Santomà; il risultato è un dialogo aperto tra il contemporaneo e l’antico che sconvolge gli spettatori e incanta per la sua resa.

Le opere di Santomà sono state presentate al Madrid Design Festival, che ha avuto luogo tra il 1º e il 28 febbraio 2019, e successivamente spostate al museo Cerralbo fino al 24 marzo.

Lo scopo dell’esposizione è quello di instaurare un dialogo con la collezione permanente del museo. Così, la giustapposizione tra le installazioni di Santomà e gli ambienti barocchi circostanti creano un ponte e, più che un dialogo, una poesia, tra il XXI secolo e il XIX.

«La mostra costituisce una scommessa audace sul design contemporaneo e sull’interpretazione degli spazi storici», ha detto il museo, aggiungendo che l’installazione è stata «una lettura personale del museo da parte di Santomà».

Il design di Guillermo Santomà dialoga con l’Ottocento

Ad esempio, The Miami Couch; ambiente living realizzato in schiuma e resina viola, posizionato in un’area del palazzo un tempo designata proprio alle ore di relax.

Il risultato è quasi una performance. L’opera è infatti composta da una chaise longue e da un pouf, rivestita da una spessa resina versata sopra i mobili per creare una massa simile a un pozzanghera che circonda entrambi gli oggetti.

In questo modo si ha una sorta di effetto “emersione”; come se gli oggetti di Santomà stessero salendo dalle profondità di un buco nero spazio-temporale per prendere forma nell’ex salotto del Marchese di Cerralbo.

Altra installazione di design della mostra perfettamente adattata all’ambiente: una gigantesca struttura metallica con luci al neon chiamata Disco, posizionata nella sala da ballo della villa. Presenta una struttura angolare a impalcatura con un gruppo di cornici geometriche illuminate.

 

Sempre nella sala da ballo poi, era installata la rivisitazione in chiave design di Santomà di un piano. Una costruzione di spuma blu con delle casse e una tastiera suonata a turno da alcuni pianisti presenti alla mostra.

Da un’altra parte del palazzo, lungo la scalinata principale, una struttura di plastica traslucida verde e rossa,Thinking Chandelier, circondava il grosso lampadario di cristallo.

Santomà ha spiegato di essersi sentito collegato al museo stesso e al suo proprietario attraverso il progetto.

«Mi dà la tranquillità che il museo sia più barocco di me, come se avesse un linguaggio familiare, come se fossi stato portato a casa mia»; ha detto Santomà.

«Mi sento concettualmente legato al Marchese con l’idea di collezionare di cose per creare uno spazio».

QUI il sito con tutte le opere di design di Guillermo Santomà.

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