halloween
Spettacolo,  Cinema

Halloween: 10 film horror per veri esteti

Celebri o finiti presto nel sottobosco cinematografico: una selezione di film da brivido e figurativamente straordinari da riscoprire per Halloween

Gira la ruota del tempo, è di nuovo la notte dell’orrore: una selezione di film per Halloween. E’ tempo di fare un esercizio, un gioco: scoprire le perle nascoste del genere, lontane dai classici passati alla leggenda, dai capisaldi cristallizzati in immagini ormai iconiche: il guanto artigliato di Freddy Krueger, il volto ringhiante di Linda Blair, le maschere di Leatherface, Jason e dell’assassino di Halloween i catatonici zombie di Romero e del Frankenstein di Karloff. L’horror non è e non è stato solo questo.

Ci sono opere che, pur facendo tremare di paura, sono riuscite a creare un nuovo incanto e nuovi pertugi di visione, film cruenti e rarefatti: di un’eleganza talvolta aliena, talaltra figlia diretta delle sperimentazioni espressioniste e surrealiste dei primi del ‘900.

Ecco una selezione di dieci opere incontrabili a queste altitudini e perfette da gustare per Halloween:

The Haunting – Gli invasati (1963):

Un horror dai ritmi lenti e letali: come nelle tavolozze di racconti inquietanti di Edgar Allan Poe è la mente dei protagonisti a cadere nell’errore (e dunque) nell’orrore. La trama è questa: uno scienziato interessato al paranormale invita due donne a visitare una casa ‘indemoniata’ per testare la loro credulità nei fantasmi. Passeranno una notte da incubo.

Il regista Robert Wise imbastisce un’orchestra macabra di scene e musiche allusive che incrementano il senso allucinatorio che spingerà i protagonisti della vicenda, e lo spettatore, a perdere di vista i confini tra realtà e illusione. Uno dei primi grandi horror capaci di procedere più per privazioni che per aggiunte. Classificato come il più terrificante della storia del cinema da Martin Scorsese. Da dimenticare il fiacco remake del 1999.

The Innocents – Suspence (1961):

Un film che ha senz’altro ispirato il capolavoro di Robert Wise. La protagonista è ancora una ‘casa’, abitata questa volta da una fragile governante e dai due bambini di cui deve prendersi cura, i quali, giorno dopo giorno, sembrano cadere vittime dallo spirito maligno di due servitori morti da tempo…

Un capolavoro del morboso e del magico: indimenticabile il ghigno satiresco dei bimbi impossessati, la candida e splendida Deborah Kerr che lotta disperatamente per non perdere la ragione e per salvare quella dei due fanciulli. Una regia straordinaria e una scenografia che ha la forza di narcotizzare lo sguardo vigile dello spettatore per calarlo in un nuovo, impensato, mondo parallelo. Ma il genio sta nel manico: la storia, oltre a essere tratta da Giro di Vite di Henry James, ha potuto goduto dell’adattamento di Truman Capote. Non due nomi da poco.

In compagnia dei lupi (1984):

Il film di Neil Jordan è una barocca e suadente fiaba per immagini. Come in tutte le fiabe, almeno a partire da quelle raccolte dai fratelli Grimm, contiene in sé l’inseparabile elemento del terrore. Tutto inizia così: con i sogni e le fantasie di una ragazzina raccontate fuori campo dalla zia (l’accogliente voce di Angela Lansbury). La ragazzina è una sorta di Cappuccetto Rosso che passeggia per un bosco popolato da lupi mannari ben nascosti e minacciosi. In Company of wolves è un racconto simbolico sulla pubertà e sul divenire adulti, che si presta a interpretazioni freudiane ma non per questo si esaurisce in facili schematismi.

Un film dal grande fascino, scenograficamente sontuoso (un’intera foresta costruita artigianalmente), che brilla di rara forza immaginativa e sembra fatto per provocare le calde lacrime dell’adulto ancora capace di sentire in sé il vivo palpitare dell’infanzia e prima adolescenza. Film anomalo e suggestivo per la notte di Halloween.

in-compagnia-dei-lupi-jordan

Suspiria (1977):

Suspiria è pura esperienza visiva raccolta nelle forme di un thriller metafisico, centrato sulla traumatica esperienza di una giovane all’interno di in una scuola di danza che si rivelerà una residenza abitata dal Male. Un film che sembra venire da un’altra epoca, reso quel che è grazie al grandioso e audace lavoro del direttore della fotografia Luciano Tovoli il quale, influenzato dalle fotografie di Hernest Hass, crea immagini sature di luci e contrasti cromatici. Dario Argento è qui al massimo del suo delirio fantastico.

Nosferatu il principe della notte (1979):

Rifacimento di Werner Herzog del capolavoro di Murnau del 1929. Una versione sull’immortale signore delle Transilvania raccontata in stile documentaristico, ma Herzog è un maestro, e grazie all’uso delle luci, alle musiche sognanti dei Popol Vuh e agli omaggi ai quadri di Kaspar D.Friedrich ha vampirizzato la bellezza della realtà raccontando il fantastico. L’eroina ha il volto della giovane ed esangue Isabelle Adjani: un modello senza pari di bellezza decadente. Più che un omaggio a Murnau, il film di Herzog è un idillio dedicato all’arte e all’immaginario romantico tedesco.

nosferatu-herzog

I tre volti della paura (1963):

Tre racconti dell’orrore tratti da grandi classici della letteratura: Cechov, Maupassant e Tolstoj (Alexsej). Il primo è un thriller, il secondo (‘Wurdalak’) un racconto gotico che racconta di un vampiro che infetta tutta la sua famiglia, il terzo la terrificante storia di una morta che ritorna per vendicarsi dell’avida infermiera.

Siamo ai vertici della maestria e bellezza figurativa del cinema di Mario Bava: dal secondo episodio (da cui un regista come Tim Burton ha attinto a piene mani) si potrebbe trarre una lunga lezione sulla costruzione di un’ambientazione gotica creata all’aperto dal nulla. Il terzo episodio è un capolavoro di suspense in cui la tensione narrativa è dettata semplicemente dal ritmo delle gocce cadute da un rubinetto. Questo si alterna alle scene visive (lo spegnersi e riaccendersi della luce, l’apparizione del volto trasfigurato della morta) ugualmente sincopate. Uno dei film di Halloween per eccellenza.

Occhi senza volto (1960):

La storia è quella di un chirurgo plastico ossessionato dall’idea di ricostruire il volto sfigurato della figlia trapiantandole quello di altri giovani sventurate rapite dalla sadica assistente (una strepitosa Alida Valli). Il film di Franju è un’opera poetica e surrealista che ha ispirato generazioni di registi.

C’è tutto, in questo horror-melò perfetto per la notte di Halloween: la megalomania dello scienziato-chirurgo, il ruolo della maschera, i mito greco, Barbablù,  M Il mostro di Dusseldorf passato dal pennello di Max Ernst.  Ma quello che incanta è sopratutto il sinistro candore della giovane protagonista e le tintinnanti e angoscianti musiche di Jarre per organo e archi. Tutti sono passati da questo film: da Scorsese a Burton, da Almodovar a Leo Carax (che ha esplicitamente omaggiato il titolo di Franju nel suo Holy Motors).

Incubi Notturni (1945):

Un gruppo di persone si ritrova in una casa ed inizia a raccontare il terribile incubo fatto la notte precedente. Ognuno ha il suo: ma c’è una imprevedibile, inquietante ragione per la quale il gruppo si è composto…Straordinario (e innovativo ai tempi) colpo di scena finale.

Primo grande film horror costruito a scatole cinesi, capolavoro di maestria narrativa e di fantasia, fatta qui librare ad altezze inedite. Straordinario lo spezzone narrativo ‘The Ventriloquis’s Dummy’ con un grande Michael Redgrave: un micro-racconto che diretto in altro modo o interpretato altrimenti avrebbe superato facilmente le soglie del ridicolo (infatti è stato più volte parodiato nel corso della storia del cinema). Un elegante e disturbante manifesto del british horror.

Narciso Nero (1947):

Non un film dell’orrore a tutti gli effetti, certo. Ma Narciso Nero, girato dalla coppia Powell e Pressburger è di certo un film dal potere sinistramente incantatorio. Siamo in un palazzo sulle pendici dell’Himalaya, che ospita un convento di suore inglesi lì risiedenti, la vita si svolge pacificamente, ma  presto un uomo ‘tenterà’ una di loro: da quel momento la vita delle quiete sorelle precipiterà in un nero melodramma.

Una ballata macabra che sfrutta le magie del technicolor e racconta le dimensioni dell’altezza e bassezza fisica e spirituale e del fragile equilibrio tra la saggezza individuale e la forza dirompente e tragica del desiderio.

narciso-nero

Asphyx (1973):

Siamo nell’Ottocento. Uno scienziato scopre di poter immortalare con una fotografia lo spirito della morte che si avvicina alle persone prima del momento fatale. Ha scoperto il segreto dell’immortalità? Quali saranno le conseguenze? Horror movie “vittoriano”, Asphyx è un film bizzarramente romantico, un melange di elementi che citano il Faust Dottor Zivago da prendere con cautela, da gustare apprezzando il senso di sospensione e di irrealtà che minuto dopo minuto permea progressivamente la pellicola. L’atmosfera magnetica e dark del film è resa grazie al lavoro magistrale del direttore di fotografia Freddy Young, vincitore di tre Oscar (tra cui, appunto, uno per il Dottor Zivago).

Buon Halloween!

Leggi anche:

Costumi Squid Game: tutte le idee per Halloween

Beyonce e Jay Z in versione Barbie e Ken per Halloween

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!