Hals, Frans
Dizionario Arte

Hals, Frans

Hals, Frans. Pittore olandese. Di origine fiamminga, era figlio di profughi usciti da Anversa dopo che la città era stata invasa dagli spagnoli nel 1585. In Olanda si sistemarono ad Haarlem dal 1591 e Hals passò lì il resto della sua lunga vita. Si sposò due volte, ebbe in tutto dieci figli e fu costantemente in difficoltà finanziarie. Houbraken disse che era “pieno fino ai polmoni tutte le sere”, ma non c’è reale fondamento nell’immagine popolare che lo vede ubriacone e violento contro la moglie. La sua seconda moglie tuttavia, finì nei guai più di una volta per rissa. Verso la fine della vita fu in miseria e le autorità municipali di Haarlem gli riconobbero per gli ultimi quattro anni un piccolo stipendio annuale.

Hals, Frans fu il primo grande artista del XVII secolo della scuola olandese ed è considerato come uno dei ritrattisti più brillanti. Quasi tutte le sue opere sono ritratti e anche quelle che non lo sono (alcune scene di genere e quadri religiosi occasionali) hanno un carattere ritrattistico. Sembra che sia stato allievo ad Haarlem di Karel Van Mander, ma una sua influenza non è visibile nella prima opera di Hals, Frans, che non è comunque vasta né ben documentata. Il primo dipinto datato legato a lui è il ritratto di Jacobus Zaffius (1611, Hals Museum, Haarlem; forse una copia) e sulle basi di un’evidenza stilistica qualche altro dipinto può essere dello stesso periodo. Niente di ciò che fece prima del 1616 anticipa il modo in cui quell’anno infranse una tradizione ben radicata con il gruppo a grandezza naturale del Banchetto degli ufficiali del corpo degli arcieri di san Giorgio (Museo Hals, Haarlem). Non c’è un effettivo precedente, né nelle sue opere né in quelle dei suoi predecessori, della composizione vigorosa e della definizione dei personaggi di questo quadro, che è diventato il simbolo della forza e del sano ottimismo degli uomini che crearono la nuova Repubblica olandese.

Si vede qui pienamente la sua grande abilità -il più grande dono per un ritrattista -nel catturare il senso di un movimento fugace e di un’espressione, comunicando così una convincente sensazione vitale.
Dal 1616 in avanti ci sono numerose opere di Hals datate e documentate e il suo sviluppo artistico è chiaro. Fu all’altezza della sua popolarità negli anni Venti e Trenta del XVII secolo, quando realizzò cinque grandi gruppi di ritratti di guardie civiche; uno (finito da Pieter Codde) è nel Rijksmuseum e gli altri sono conservati nel museo Hals in Haarlem, l’unico luogo dove si può avere una visione complessiva della sua forza e portata.

Negli anni Trenta

Negli anni Trenta le sue composizioni divennero più semplici ed effetti monocromatici presero il posto dei colori brillanti dei primi dipinti (Luca de Clercq e Feyntje van Steenkiste, 1635, Rijksmuseum, Amsterdam). Il ritratto di gruppo dei Reggenti dell’ospedale di Santa Elisabetta (1641, Hals Museum) segna il punto chiave del passaggio alla maggior moderazione del periodo tardo, quando i suoi quadri divennero più scuri e la pennellata più moderata. La sua carriera giunse al culmine con i ritratti di gruppo dei Reggenti e delle Reggenti dell’ospizio di Alm (1664 ca, Hals Museum) che è tra i ritratti più commoventi mai dipinti. Da questo momento Hals impiegò nei ritratti commissionati la pennellata decisa e la tecnica *alla prima che all’inizio della sua carriera aveva riservato alla pittura di genere. Non conosciamo suoi disegni e probabilmente lavorava direttamente sulla tela.
Hals aveva due fratelli e cinque figli pittori, ma l’unico artista di rilievo fu il fratello Dirk (Haarlem 1591-Haarlem 1656), che dipinse deliziose scene d’interni. Oltre ai figli Hals ebbe numerosi altri allievi, tra cui (a vari livelli di certezza) Judith Leyster, Jan Miense Molenaer, Adriaen van Ostade, Adriaen Brouwer e Philips Wouwerman. La sua reputazione non gli sopravvisse di molto, ma durante la seconda metà del XIX secolo si ebbe un rinnovato apprezzamento del suo genio. La spontaneità della sua opera richiama la generazione degli *impressionisti e dal 1870 circa al 1920 fu uno dei più noti tra gli antichi maestri diventando un modello per i ritrattisti di società. L’acquisto da parte di Lord Hertford di una delle sue opere più famose, Il cavaliere che ride (1624, Collezione Wallace,

Londra), nel 1865 per la somma allora elevatissima di 51.000 franchi (più di sei volte il valore base d’asta) fu una pietra miliare nella rinascita della sua fortuna, e più tardi l’ottimistica fiducia espressa dai suoi quadri lo rese particolarmente favorito dalla nuova generazione dei collezionisti americani favolosamente ricchi -‘uomini fatti da sé’ -che iniziarono a dominare il mercato della pittura. Questo spiega perché così tante sue opere sono in collezioni americane.

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!