Happy Birthday, Madame Donatella Versace
Donatella Versace spegne oggi sessantatré candeline
Chioma biondo platino oggi tenuta a bada da un caschetto perfetto. Corpo minuto e pelle sempre abbronzata, vivace e sicura di sé: ma chi è, davvero, Donatella Versace?
È colei che dopo la morte del fratello Gianni ha preso in mano le redini della maison e l’ha resa celebre in tutto il mondo.
“Gianni mi vestiva, mandandomi in giro per il paese con la minigonna gialla, gli stivali alti di pelle e i capelli ossigenati. Avevo 12 anni! Sono cresciuta così, questa sono io”.
L’attaccamento alle sue origini e alla sua famiglia ha considerevolmente forgiato il suo forte carattere, quello che tutti noi, oggi, ammiriamo.
Donatella Versace si avvicina alla moda grazie al fratello maggiore Gianni; lo segue a Firenze dopo aver studiato Lettere, Lingue e Letterature straniere.
Quando Gianni nel 1970 si trasferisce a Milano, dove posa la prima pietra miliare della sua griffe, Donatella nutre il bisogno di affiancarlo in questa nuova e temeraria sfida.
Dal profondo sud al centro nevralgico del commercio italiano: per chiunque il cambiamento sarebbe stato davvero difficile da gestire ma non per i fratelli Versace.
Nel 1980, Gianni le affida la linea Versus Versace e diciott’anni dopo, in seguito al tragico assassinio dell’adorato fratello avvenuto a Miami il 15 luglio del 1997, suo malgrado dovrà prendere in mano anche la prima collezione dell’azienda.
“Quando mio fratello è morto mi sembrava che nulla avesse più senso. Di quel periodo ricordo soprattutto la paura che mi attanagliava. È stato durissimo. Mi svegliavo ogni mattina, mi guardavo allo specchio e pensavo: non ce la farò mai.”
Ricompattata la famiglia dopo la morte di Gianni, Donatella e Santo rilanciano il marchio della Medusa accostandolo, sempre più spesso, alle icone della pop music (JLo e Lady Gaga sono attive sostenitrici del marchio.
Per il ventesimo anniversario dalla morte di Gianni, celebrato nel 2017, maison Versace ha omaggiato lo stilista calabrese con un fashion show a Milano chiamando a sé le muse del fratello.
Per l’occasione la passerella fu calcata da Naomi Campbell, Helena Christensen, Cindy Crawford, Carla Bruni e Claudia Schiffer.
Donatella Versace raccontata attraverso i suoi pensieri.
- “L’abito ha bisogno di un’anima, chi sfila fa vivere il vestito, che da solo non potrebbe portare il messaggio giusto.”
- “C’è differenza fra come disegna un uomo e come disegna una donna. La donna, per l’uomo, è un disegno, uno schizzo sulla carta, una cosa irreale. Io invece conosco il corpo delle donne.”
- “Posso rinunciare a tutto ma non ai tacchi alti.”
- “Gli ambiti in cui io vedo esprimersi meglio novità, fantasia, ricerca sono quello musicale e quello del design di moda.”
- “Rinunciare ai tacchi è stato peggio che smettere con le droghe.”
- “Essere sexy non va mai fuori moda.”
- “Se potessi scegliere di vestire qualcuno, vorrei vestire la Regina Elisabetta. Lei può davvero tutto. Le proporrei un look in nero, non lo indossa mai, e forse anche qualcosa in pelle. Liz rock n’ roll!!”
- “Non amo l’equilibrio, non posso permettermi di usare questa parola nel vocabolario Versace.”
- ” A volte si può essere molto noiosi, ma mai troppo seducenti”.
Scopri la storia di maison Versace sul Dizionario della Moda di Mam-e.it
NEWSLETTER
Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.