Haring Keith
Dizionario Arte

Haring, Keith. Vita, opere, gli Omini, la Fondazione

Keith Haring: esponente dell’arte visuale post-Pop Art

Keith Haring è uno dei maggiori artisti pop di sempre, emblema della visual art post-Pop Art, ma è stato molto di più. I suoi disegni da bambino, come molti li hanno definiti, racchiudono tutti i principi fondanti della vita umana: l’amore, la morte, la vita, la paura, la pace. I suoi Radiant babies (omini che irradiano) e i Barkings dogs (cani che latrano), immersi in un flusso grafico che ha creato un linguaggio visuale inedito e inconfondibilehanno invaso gli spazi pubblici di molte città del mondo.

Biografia di Keith Haring

A New York la popular art

Con il trasferimento a New York a 20 anni, Haring ha iniziato a dare forma a quella che sarebbe stata la sua idea di arte. La sua filosofia può essere riassunta con due parole: “popular art”: un tipo di arte che deve essere per tutti, di cui chiunque potesse godere. Nell’arco della sua breve vita ne ha dato dimostrazione molte volte: alcuni amici lo rimproverano per la facilità e la naturalezza con cui si offriva di disegnare gratuitamente sulle magliette dei bambini che lo fermavano per strada e sui motorini dei suoi fan, spargendo i propri meravigliosi omini nel mondo, senza chiedere nulla in cambio.

Lo stile

Possiamo perciò dire che Keith Haring abbia disegnato un po’ su tutto: dagli iniziali disegni con il gesso bianco sulla carta nera incollata sui manifesti pubblicitari nelle stazioni della metropolitana di New York alle magliette dei suoi fan, dal metallo e i materiali di recupero ai muri delle grandi città. I colori che contraddistinguono maggiormente i suoi lavori sono il giallo, il verde, il blu e il rosso, sempre delimitati da una spessa linea nera o bianca. Nessun riflesso e nessun gioco di luci e contrasti: solo la forza di una figura che domina la scena.

Le sue opere sono lo specchio del suo essere artista a 360 gradi: cresciuto con i fumetti, influenzato da Picasso e dall’arte di strada, Haring è molto di più di un graffitista o di un decoratore. I soggetti delle sue opere sono estremamente vari: personaggi dei cartoni animati e dei fumetti, i “radiant-boys”, gli omini stilizzati che si abbracciano, si baciano e vivono. Un racconto della quotidianità di ognuno di noi, celebrata attraverso un flusso artistico costante.

Le opere

Uno dei più grandi difensori dell’accessibilità dell’arte e un artista visionario: i capolavori di Keith Haring sono sparsi in giro per il mondo. Nonostante la malattia, la sua creatività non si è mai fermata, portandolo a lavorare fino all’ultimo giorno di vita. Seguace dell’amore, in ogni sua forma e manifestazione, in una tra le sue opere più famose Heart ha raffigurato due persone, impossibile capire se maschio o femmina e nemmeno importa, che danzano sulle note dell’amore, condividendo sulle loro spalle un grande cuore rosso pulsante.

Haring Keith
Keith Haring, Heart

Un’altra opera indimenticabile, realizzata a Pisa, si intitola Tuttomondo ed è nato da un incontro casuale tra Haring e un giovane studente pisano. Concepita come opera permanente, questo murales racconta l’armonia e la pace nel mondo, visibile attraverso gli incastri tra le 30 figure che, come in un puzzle, popolano i centottanta metri quadrati della parete del Convento di Sant’Antonio. Ogni personaggio ritrae un diverso “aspetto” del mondo in pace: le forbici “umanizzate” rappresentano la collaborazione concreta tra gli uomini per sconfiggere il serpente, cioè il male, già pronto a mangiare la testa della figura accanto, la donna con in braccio il bambino rimanda all’idea della maternità, i due uomini che sorreggono il delfino rimandano al rapporto con la natura.

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Tuttomondo. Pisa

Gli Omini di Keith Haring: dove trovarli nel mondo

Oltre a questi due capolavori, l’artista americano ha realizzato migliaia di altre opere in giro per il mondo. Ecco un elenco che racchiude alcuni tra i tanti luoghi in cui è possibile vedere i meravigliosi omini di Keith Haring:

  • il Murales della Marquette University, a Milwaukee, in Wisconsin, realizzato nel 1983;
  • il Woodhull Hospital, New York;
  • la piscina pubblica in zona Greenwich Village: nel 1987, Haring dipinse il muro che separa la piscina dal campo sportivo adiacente;
  • il Technical College di Collingwood, in Australia;
  • “We The Youth” è il murales nel quartiere di Point Breeze a Philadelphia. Haring disegnò il murale sulla facciata di una casa nel 1987 con l’aiuto di alcuni bambini della città: è la sua unica opera pubblica e collettiva tuttora intatta e sul luogo originario;
  • il mureales al Raval, Barcellona: era sparito con la riforma urbanistica del quartiere, per poi tornare in vita nella capitale catalananelle vicinanze del Museu d’Art Contemporani de Barcelona (MACBA) e del CCCB.

Keith Haring Foundation

La Keith Haring Foundation è stata fondata nel 1989 con l’obiettivo è promuovere e tutelare il patrimonio artistico di Haring attraverso la circolazione delle sue opere e continuare a far vivere l’approccio e la filosofia di Keith Haring, nelle nuove generazioni. Si occupa infatti di fornire borse di studio ai ragazzi che non hanno la possibilità di studiare e alle persone affette da HIV/AIDS. La fondazione supporta anche le organizzazioni no profit impegnate nella sensibilizzazione e nella cura dell’HIV/AIDS.

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