musica: harry potter e la pietra filosofale serata magica agli arcimboldi
Musica,  Spettacolo

HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE: SERATA “MAGICA” AGLI ARCIMBOLDI

Da stasera a domenica 14 maggio Harry Potter ‘atterra’ al Teatro degli Arcimboldi con un concerto per immagini dedicato al primo film della saga di J.K.Rowling

Un autentico spettacolo, di immagini e musica. ‘Harry Potter e la pietra filosofale’, primo film della celeberrima saga cinematografica dedicata al maghetto, arriva stasera al Teatro degl Arcimboldi dopo il sold out di Roma, con il un concerto sinfonico che eseguirà la colonna sonora composta da John Williams, accompagnato, sullo sfondo, dalle immagini in alta definizione del film del 2001 proiettato su uno schermo di 14 metri: un’esperienza inedita di simultaneità audio-visiva, un evento ‘magico’, che permette di godere del racconto lasciando allo spettatore le briglie della fantasia ancora più sciolte.

Saranno 84 i musicisti dell’Orchestra Italiana del Cinema diretti da Christian Schumann, per un progetto che fa parte dell’Harry Potter Film Concert Series, realizzato grazie al sostegno di MIBACT e al Patrocinio del Consolato Generale Britannico.

I concerti si terranno nei seguenti orari:

venerdì 12 maggio ore 20.30
sabato 13 maggio alle ore 15.30 /  20.30
domenica 14 maggio ore 15.30.

Il costo dei biglietti varia dai 35 ai 90 euro.

Ecco la recensione del film ‘Harry Potter e la pietra filosofale’, tratta dal Dizionario del Cinema di Mam-e:

Harry Potter è un bambino di 11 anni. Non esattamente come tutti gli altri. Ha sì una cicatrice sulla fronte (marchio dell’assassino dei suoi genitori), ma soprattutto ha ereditato dalla mamma e dal papà il dono della stregoneria. Se ne sono accorti gli odiosi zii adottivi, che lo tengono segregato nel sottoscala della loro villetta a schiera dove abita anche un perfido cugino grassottello che strepita per aver ricevuto per il compleanno solo 36 pacchetti al posto dei 37 dell’anno precedente. Insomma, questa per Harry non è vita. Uno stormo di gufi cerca di recapitargli nel sottoscala una lettera che gli comunica l’avvenuta accettazione alla premiata scuola di stregoneria e magia di Hogwarts. Lo zio trasferisce famiglia e nipote in un luogo sperduto per sfuggire alla magia. Ma non c’è niente da fare: ecco, gufi a parte, il primo personaggio magico che si fa avanti, un colosso barbuto e bisunto, che dice tutto quello che non dovrebbe e ha la passione per i draghi. È Hagrid, che avvia Harry (ma solo dopo aver fatto spuntare la coda al cugino) alla scuola di Hogwarts e prima ancora lo accompagna in un paese del passato dove fare le compere, bacchetta magica, gufo e vari attrezzi del mestiere… Dall’invisibile binario 9 ¾ passa un vecchio locomotore a vapore… Qui comincia la fantastica avventura del maghetto che si ritrova in una scuola con professori dalla barba lunga fino ai piedi, i cappelli che parlano, le rampe delle scale che cambiano direzione così, come capita, i quadri con soggetti che si animano, il mantello che rende invisibili… Il resto della trama è presto detto, Harry fa amicizia con il rosso Ron e la bella ma saccentella Hermione, i tre si trovano coinvolti in mille avventure, capiscono che Fluffy, spaventoso cane con tre teste, fa la guardia a una botola. E sotto la botola è custodita la pietra filosofale che rischia di cadere nelle mani del perfido Voldemort (l’assassino dei genitori di Harry). Ovviamente Harry e gli amici la troveranno e il bene, ovviamente, trionferà. Ma per far questo se la son vista con specchi che vedono quello che si desidera, con libroni aperti dai quali si materializzano mostri, con partite a scacchi dove si annienta il pezzo di turno, con serpenti, draghi, troll, creature spaventose… Tratto dal best seller di J.K. Rowling Harry Potter e la pietra filosofale, è un film divertente. Si ride mentre si accompagna il simpatico apprendista stregone nella sua vita magica; si tifa per lui quando partecipa (e vince) a una partita volante di «quidditch», una sorta di gioco che sta a metà tra rugby, baseball e chissà che altro; ci si commuove quando Harry vede riflessi nello specchio delle sue brame i genitori morti che gli sorridono… E poi ci si spaventa quando affronta il professor Quirrel che si srotola il turbante e mostra il vero, orribile volto di Voldemort come un Giano bifronte… Bravi i baby attori ed efficacissimi i trucchi che nascondono sotto barbe lunghissime e stravaganti acconciature gente del calibro di Maggie Smith (la professoressa McGonagall), Robbie Coltrane (Hagrid), Richard Harris (Albus Dumbledore). Grandiosi gli effetti speciali utilizzati per 750 scene del film, una scenografia curata da sei mostri sacri del settore, capaci di far vivere in un mondo incantato. Che fa sognare, finalmente. Come mai in una stagione cinematografica che ha offerto prevalentemente un filone fantastico (dall’improbabile Lara Croft all’ Atlantis disneyano, al noiosissimo e cupissimo Signore degli anelli…). È un gran bel film Harry Potter. Una favola dove il bene lotta contro il male e vince. E dove, soprattutto, si capisce qual è il bene. Dove la lealtà, l’amicizia, l’amore per i propri genitori hanno ancora un valore. Peccato solo che alcune scene terrificanti spaventino gli spettatori più piccoli.

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