Hasib Omerovich, il disabile precipitato: “L’ho visto volare dalla finestra e i poliziotti erano lì”
Svolta nel caso Hasib Omerovich: la polizia non aveva il mandato di perquisizione. La vicina parla coi giornalisti: “Ero lì, ho visto i poliziotti nel cortile che lo hanno soccorso”
La vicina di casa di Hasib Omerovich, il disabile precipitato dalla propria abitazione a Roma il 25 luglio scorso, ha affermato di aver assistito alla morte del ragazzo rom. Nel frattempo, da quanto emerge dai primi accertamenti svolti nell’ambito dell’indagine sul caso, la Procura di Roma non aveva emesso nessun mandato. Da capire se l’iniziativa degli agenti fosse stata coordinata con un funzionario o no.
Hasib Omerovich, il disabile precipitato, le svolte nel caso
Una vicina di casa si è fatta avanti come una testimone cha ha assistito alla morte dell’uomo. “Stavo innaffiando le piante – guardavo in basso e ho visto quel corpo cadere nel vuoto”, racconta al Corriere della Sera la donna. “Prima del fatto non ho sentito gridare, né urla né parolacce, insomma nessuna lite. Poi ho visto i poliziotti nel cortile avvicinarsi all’uomo caduto, tentavano di aiutarlo. Ho già raccontato tutto agli investigatori, non so altro, mio figlio era a casa con me ma dormiva. La mamma di Hasib mi aveva raccontato che lui e la sorella anche lei disabile sono seguiti da un assistente sociale, ma io qua non l’ho mai visto. Persone così dovrebbero essere aiutate veramente, non abbandonate in una casa popolare a Primavalle”, continua la donna.
Intanto, nell’inchiesta della Procura di Roma per tentato omicidio c’è una svolta. La Squadra Mobile in collaborazione con la Polizia di Stato hanno già sentito tutte le persone vicine alla vittima e sentiranno tutti gli agenti coinvolti per chiarire la vicenda del disabile precipitato. La Procura ha già affermato che non ha ordinato le perquisizioni e che quindi non ha emesso nessun mandato. Il quesito ora è capire se gli agenti si siano recati nell’abitazione di loro iniziativa o se è stata una decisione di un funzionario del comando.
La sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, su Twitter chiede che tutta la verità venga alla luce per evitare un caso simile a quello che ha coinvolto il fratello.
Chiediamo che sia fatta piena luce sui gravissimi fatti avvenuti il 25 luglio nella casa Hasib Omerici-Sejdovic alla presenza delle forze dell’ordine. Io terrò gli occhi beni aperti su tutte le violazioni dei diritti umani.
— Ilaria Cucchi (@cucchi_ilaria) September 13, 2022
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