Edward Hopper
Dizionario Arte

Hopper, Edward

Edward Hopper: pittore e incisore americano

Hedward Hopper fu un pittore e incisore americano. Svolse la maggior parte dell’attività a New York ma viaggiò molto attraverso gli Stati Uniti, spesso in macchina. La sua formazione principale si svolse alla New York School of Art, dove Robert Henri fu uno dei suoi insegnanti.

Tra il 1906 e il 1910 fece tre viaggi in Europa (principalmente a Parigi) che ebbero però poca influenza sul suo stile. Nel 1913 espose (e vendette) un quadro all’Armory Show, ma nei seguenti dieci anni si guadagnò da vivere solamente attraverso l’illustrazione commerciale, per esempio copertine di riviste.

Dopo una mostra personale di successo nel 1924 poté dedicarsi a tempo pieno alla pittura ed ebbe un’ascesa abbastanza rapida fino al riconoscimento di principale esponente della American scene painting. Nel 1933 il Museum of Modern Art (MoMA) suggellò la sua fama attraverso una retrospettiva.

Lo stile dell’artista

Lo stile caratteristico di Edward Hopper si formò nella metà degli anni Venti e da lì in avanti cambiò di poco.

Il tema centrale della sua opera è la solitudine della vita di città, generalmente espressa attraverso una o due figure in un contesto spoglio, anche se la sua opera più famosa, Nighthawks (1942, Art Institute of Chicago) rappresenta un insolito gruppo di quattro persone.

Ambientazioni tipiche sono stanze dei motel, distributori di benzina, caffetterie e uffici quasi deserti di sera. Fu il primo artista a catturare nello specifico questo mondo visivo americano e lo rese definitivamente suo.

Tuttavia, sebbene la sua opera sia radicata in un tempo e luogo particolari, ha un caratteristico senso di atemporalità e descrive una realtà non mutevole della condizione umana. Egli non ha mai reso espliciti i propri sentimenti o cercato di raccontare una storia. Edward Hopper, piuttosto, ha suggerito noia, frustrazione e turbato isolamento con un’intensità che si eleva sopra il caso specifico.

Edward Hopper
Sole di mattina, 1952

Lui stesso amava la solitudine (sebbene fosse felicemente sposato con una collega ex allieva di Henri) e non aveva piacere di parlare della sua opera. Quando lo faceva ne discuteva principalmente in termini di problemi tecnici; una delle sue dichiarazione più note era che voleva solo “dipingere il sole che batte sul muro di una casa”. Di Nighthawks disse: “Non lo vedevo come particolarmente solitario… inconsciamente, forse, stavo dipingendo la solitudine di una grande città”. Così, deliberatamente o no, nei suoi quadri immobili, discreti esercita una forza psicologica che lo rende uno dei più grandi pittori della vita moderna.

Le sue tecniche di pittura

Hopper lavorò con l’acquarello e con l’olio, e a partire dal 1915 realizzò anche incisioni, tanto che la sua visione individuale emerse tramite questo mezzo espressivo prima che con la pittura. La sua stampa più famosa è Vento di sera (1921), che stabilisce un tema che più tardi sarebbe ricorso nei suoi dipinti -il nudo femminile in un interno di città.

Abbandonò la stampa nel 1923 ma, a dispetto della brevità della sua carriera con questo mezzo espressivo, fu descritto come “senza dubbio il più grande incisore americano di questo secolo” (Frances Carey e Antony Griffiths, American prints: 1879-1979, 1980).

Nascita: Nyack 1882;

Morte: New York 1967

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