I BEST OF DELLA PARIS FASHION WEEK
Le donne al potere
Perché in questa Paris Fashion Week gli anni ’80 sono tornati su tante passerelle? Facile. Questo è stato l’anno della donna al potere, sia sul posto di lavoro, sia nella vita privata. E come non tirare in ballo allora questi dorati anni ’80, simbolo internazionale della parità uomo-donna.
La donna dell’autunno/inverno 2018 2019 è forte sì, ma non aggressiva. E’ talmente sicura di se che può permettersi di essere incredibilmente femminile. E allora ecco che Valentino addolcisce con sensualità e romanticismo i suoi iper celebri tailleur. O Givenchy che con linee dure con angoli smussati coniuga lo stile anni ’80 all’estrema attualità.
La donna ama essere donna e ha il pieno potere di sé.
Il 1980
Balenciaga, Balmain, Saint Laurent. Solo per citare alcune delle maison che in questa settimana di Paris Fashion Week hanno glorificato il decennio della parità. Balenciaga ha proposto increspature e pieghe; Balmain e Saint Laurent portano spalline squadrate e affilatissime e il corpo-corpo tagliava il sangue. Sicuramente Givenchy offre la migliore reinterpretazione di questo stile power dress tutto al femminile. Forse, e solo forse, femminilità e stilista donna sono l’accoppiata vincente.
L’intimo non intimo
Ovunque in passerella reggiseni a vista e bustier. Stella McCartney porta camicette in pizzo a bustino. Ancora, Giambattista Valli sposta il reggiseno sopra gli abiti. Lo stilista punta su chiffon e jeans, minigonne floreali e paillettes, cappotti lunghi e stretti. Tutto chiaramente dominato dall’underwear. Non ultimo, Alexander McQueen disegna corpetti in pelle per una donna in piena metamorfosi. Saint Laurent rimane il numero uno: i suoi eleganti abiti da sera sfoggiano scollature profonde. Una vera e propria ode alle curve.
La pelle, seconda pelle
La pelle torna alla ribalta sulle passerelle della Paris Fashion Week. Non nera, o almeno non solo. Dior e Givenchy portano la pelle nella versione più biker. Come detto, non nera: argento per il primo, verde per l’altro. Hermès, invece, il nero lo indossa; ma lascia spazio a color blok rosso e giallo chartreuse. Tuttavia, Lanvin sfoggia sicuramente la pelle più aggressive e colorata.
La palette colori
Gli stilisti del ready-to-wear sono pronti ad uscire dall’al-black. Come? con il marrone. Quello che sicuramente non è il preferito dalla maggioranza, diventa il preferito dei fashion designer. In tutte le sue sfumature: sabbia, kaki, beige, maggese. Chanel colora tutto d’autunno; Rochas veste di marrone abiti e completi a quadri.
Il completo è da donna
Non più trouser suit (tailleur pantalone), ma flouser suit. Basta prendere un abito sartoriale di taglio maschile e aggiungerci qualcosa che fluttui leggero attorno alla silhouette femminile. Valentino abbina ai pantaloni tuniche e abiti; Alexander McQueen corsetti in pizzo. I completi gonna vedono stivali lunghissimi per Dior. Balenciaga vuole bustier su overskirts di chiffon a fantasia floreale.
Sicuramente sulle passerelle si sono visti più fiori che in primavera. Dior li stampa con un gusto retrò anni ’60; Valentino sparge petali su maglie, abiti, cappotti e chi più ne ha più ne metta. Poi Balenciaga, Demna Gvasalia,…
Parola chiave, plissé
Non c’è stata una collezione che sia sfuggita a questa regola. Balmain usa pieghe su abiti scintillanti; Altuzarra su un nero più classico. Sacai mette pieghe su un lato e drappeggi sull’altro. Issey Miyake usa il plissé come elemento d’unione tra materiali e stili diversi.
Key elements
Questa PFW ci ha lasciati con regole definitissime per la prossima stagione: primo di tutti, vestiti a strati. Dura lotta tra monocromie total look (beige o white) e color block caleidoscopici. Colori neutrali e velluti fortemente schierati contro un’opulenza kitsch di paillettes arcobaleno e stampe animalier. Sugli accessori nessun dubbio: sneakers e marsupi vincono su tutto.
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